Como, la squadra che ha pareggiato di più: 16 volte

Lo studio Praticamente in poco meno della metà delle partite giocate il Como non ha vinto e non ha perso

Un altro pareggio, il sedicesimo in trentacinque partite. Nessuno in questa serie B ha pareggiato quanto il Como, almeno sinora. Praticamente in poco meno della metà delle partite giocate il Como non ha vinto e non ha perso.

E niente come il risultato di parità può lasciare spazio a commenti diversi e a differenti interpretazioni. Essere la squadra regina dei pareggi vuol dire essere la squadra delle occasioni perse o viceversa essere quella che meglio di altre sa evitare i danni di una sconfitta? Questo chiaramente dipende dalle partite: ci sono pareggi che sono certamente considerabili delle mezze vittorie, come la recente rimonta dallo 0-2 al 2-2 con il Genoa, ma anche diverse gare che invece dicono l’esatto contrario. Vengono in mente per esempio il 3-3 ad Ascoli, con il Como rimontato due volte in superiorità numerica, ma anche lo stesso pareggio di Bari, dove il Como vinceva 0-2.

Ripercorrendo la storia di questo campionato, effettivamente buona parte di questi pareggi sono stati molto meno noiosi di quanto possa dire il risultato. All’inizio, prima che arrivasse Longo, tutti e tre i pareggi sono arrivati in maniera anche poco fortunata, per quanto evidentemente frutto di qualche limite del Como: il Cagliari aveva segnato l’1-1 al 93’ alla prima giornata, la gara dopo a Pisa il Como vinceva 2-a 2 Torregrossa pareggiò all’89’, con la Spal in casa il 3-3 ospite arrivò al 93’.

Il primo pareggio della gestione Longo arrivò a Genova, in rimonta. Dunque qualcosa di molto diverso. Anche se la pareggite durò poi per altre tre partite, esattamente come al ritorno, dal Genoa al Palermo passando per Bari e Ascoli. Il Bari pareggiò però al Sinigaglia su rigore al 90’, decisamente più discutibili i pareggi esterni con Ascoli e Palermo, in cui il Como avrebbe potuto e dovuto fare di più. Esattamente come nel ritorno.

Poi i primi pareggi del girone di ritorno, invece da leggere in maniera positiva: con il Pisa il Como pareggiò la gara al 95’ grazie a Da Riva, finì 2-2. E a Bolzano in casa del Sudtirol fece lo stesso al 91’ con un rigore di Cerri. Dunque una squadra capace di rimontare, anche su campi difficili.

Per questo i tre pareggi successivi, a Ferrara, Perugia e Benevento, lasciarono l’amaro in bocca. Perchè in quei tre casi, sia pure raccogliendo punti utilissimi che aiutarono a togliersi dai bassifondi, il Como avrebbe potuto e dovuto probabilmente osare di più. Qualcuna di queste, sì, è stata davvero un’occasione persa.

I pareggi di quesr’ultima fase dicono ancora cose diverse: splendida la rimonta con il Genoa, concretizzatasi con tenacia all’88’, amara invece quella subita a Bari, con il pareggio barese al 92’, accidenti... Però anche il Como ci aveva messo del suo per farsi riprendere, purtroppo. E nelle ultime due domeniche, certo, lodevole la determinazione con cui si è centrato al 91’ il pareggio con l’Ascoli, e non è nemmeno da buttare il punto ottenuto contro il Palermo. Ma il dubbio che restino occasioni perdute resta. E’ vero, dieci sconfitte non sono molte, e sono un buon dato: ma in classifica davanti al Como ci sono ben sei squadre che hanno perso di più, un paio anche in piena zona playoff. E sono quelle vittorie che il Como ha mancato a fare la vera differenza.

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