Comune di Como, 140mila euro
per spedire la posta

Palazzo Cernezzi aveva 50mila euro di budget, ne aggiunge altri 90mila. Iantorno: «Servono per le notifiche»

Altro che mail e posta certificata, le comunicazioni cartacee in Comune hanno ancora un peso non indifferente. Anche economico. L’invio di lettere e notifiche ai comaschi costa qualcosa come 140mila euro l’anno.

Questo vuol dire che migliaia e migliaia di comunicazioni sono ancora inviate attraverso l’utilizzo della posta tradizionale, con i relativi costi. E i costi sono stati superiori al previsto, visto che Palazzo Cernezzi, in una determina impegna 90mila euro per «spese postati e telegrafiche». Si tratta in realtà di un’aggiunta, poiché è stata esaurita la somma già prevista di 50mila euro.

«Per il pagamento delle affrancature postali - si legge nel documento - è stato istituito un apposito conto di credito con Poste Italiane per il quale vengono effettuati versamenti periodici sul conto corrente intestato a Poste Italiane». È stato previsto anche un ulteriore conto con versamenti periodici per il pagamento delle cartoline di ricevuta degli atti giudiziari.

E proprio per questo l’amministrazione comunale aveva impegnato una somma di 50mila euro. Ma non basta più. Nello stesso documento pubblicato all’albo pretorio si legge anche infatti che «è stata ravvisata la necessità di disporre l’integrazione del credito per un ammontare di 90mila euro a favore di Poste Italiane». Ecco allora il nuovo accantonamento di 90mila euro e l’indicazione di «liquidare a favore di Poste Italiane, sulla base delle richieste della stessa, l’importo necessario per la spedizione delle corrispondenza dell’ente». L’assessore Marcello Iantorno dice: «Tutte le notifiche dei verbali, le contestazioni anche del settore patrimonio sugli affitti, eccetera vengono inviate a mezzo raccomandata. Ecco perché sono necessarie. Il dato alto significa anche che ci stiamo attivando per riscuotere somme e verbali».

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