Debiti a scuola, passa la linea dura
«Ora i genitori pagano quasi tutti»

L’assessore: «Su 56 famiglie da “cartellino rosso”, solo dieci non sono in regola»

Ma una madre: «Senza lavoro e senza marito: non è giusto che paghi mio figlio»

La linea dura scelta dall’amministrazione comunale contro i morosi di scuolabus, mensa e rette dell’asilo nido, ha pagato.

Gli insolventi hanno iniziato a versare quanto dovuto: o saldando l’intera cifra, o con il sistema della rateizzazione o degli acconti . E chi non ha voluto o potuto fare né l’uno, né l’altro è rimasto escluso dal servizio.

Sono circa una decina, infatti, i bambini delle famiglie insolventi che non possono più accedere al refettorio delle scuole elementari.

Lo conferma l’assessore all’istruzione Giovanni Alberti: «Sono quelli i cui genitori, consapevoli di cosa stava accadendo visto che sono stati avvisati – dichiara - non hanno ancora concordato con noi una modalità di pagamento del debito arretrato e quindi non possono più mandare il bambino in mensa. Vengono a riprenderlo per farlo pranzare a casa».

Il gruppetto di alunni fa parte dell’elenco dei 56 utenti che nei giorni scorsi aveva ricevuto dal Comune la lettera con il “cartellino rosso”, ovvero il divieto di accedere al refettorio se non avessero condiviso un modo per pagare quanto dovuto.

«Di questi – prosegue l’assessore -, 46 hanno preso contatti e per tutti si è trovato un modo per risolvere il problema. Gli altri dieci rimangono debitori nei confronti dell’ente locale: riceveranno un ulteriore sollecito e se non si presenteranno per discutere il modo, procederemo con le ingiunzioni di pagamento».

L’articolo completo con la testimonianza della madre “debitrice” sul giornale in edicola.

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