Elio: "Dopo Sanremo sono un sex symbol"

I libri, la musica, le donne e i Beatles: il leader delle Storie Tese si racconta alla vigilia del tour italiano per il lancio del cd "Studentessi"

Un nuovo album in tutto fresco di stampa, il primo realizzato in studio da un lustro a questa parte, immediatamente in testa alle classifiche, la conduzione del "Dopofestival"a Sanremo che si è rivelata, ma non è stata certo una sorpresa, l’unica cosa di interesse di tutta la kermesse fino a un ritorno sul palco dell’Ariston, vi avevano già lasciato un segno nel ‘96 con la "La terra dei cachi", per proporre non un brano del recente disco, bensì la cavatina "Largo al factotum della città" firmata dalla coppia Sterbini - Rossini che non ha niente da invidiare a quella Mogol - Battisti, anzi... E tra poco si parte per il tour di "Studentessi": insomma, un calendario fitto di appuntamenti per Elio e le Storie Tese.
Tra gli eventi in programma anche incursioni nelle librerie come quella che il frontman della formazione milanese proporrà giovedì 13 marzo alla Ubik di piazza San Fedele a Como. Titolo dell’incontro: "In ogni libro c’è un motivo", ovvero letture e improvvisazioni da parte di chi ha saputo trasportare in musica ironia, comicità e satira, anche mirando molto in basso. Ingresso libero.
Nessuna anticipazione, allora? Una sorpresa per il pubblico?
Sì, noi preferiamo sempre non rivelare in anticipo cosa faremo. Sicuramente sarà un incontro che si svolgerà attorno ai libri che abbiamo scritto in questi anni e che, tra una cosa e l’altra, non abbiamo mai occasione di presentare e leggere in pubblico. Ma ci sarà spazio per l’improvvisazione e anche per interagire con il pubblico. Alla fine ogni occasione fa storia a sé.
Il pubblico sarà esigente: tra cd e festival c’è stato spazio anche per un botta e risposta con Formigoni sulla “cementarmatizzazione” di Milano...
I libri saranno sicuramente il motivo portante dell’incontro ma noi siamo sempre disponibili ad affrontare qualsiasi argomento con tutti.
Chi ha il dono di saper far ridere rischia poi di non essere preso sul serio. Non sembra il vostro caso.
Per fortuna! Noi ci affidiamo sempre all’intelligenza di chi ci ascolta.
Tornando alla letteratura, c’è un titolo o un autore che suggerirete al pubblico?
C’è un libro che ho scoperto di recente e che mi ha colpito subito così come è piaciuto a Rocco Tanica e agli altri del gruppo. È "Casi" di Daniil Charms (edito in Italia da Adelphi, ndr), un autore russo degli anni Trenta, poco noto ed è un peccato perché non bisogna farsi ingannare dall’epoca e dall’ambientazione: è un maestro dell’umorismo, io e gli altri sembriamo dei principianti al suo confronto. Lo consiglio caldamente.
Intanto sarete impegnati con le prove per il tour di «Studentessi» che partirà il 4 aprile. Un disco complesso da riprodurre in palcoscenico...
Come al solito ci siamo detti “facciamo dei pezzi che poi siano facili da eseguire dal vivo”, poi, naturalmente, ci siamo lasciati prendere la mano...
Finirete come i Beatles che non riuscivano a riprodurre gli album!
Noi non abbiamo lo stesso problema, le donne non urlano ai nostri concerti! In effetti ce ne sono pochissime. No, sto esagerando: negli ultimi anni sono in netto aumento.
Questo perché maturando siete diventati dei sex symbol?
Ecco, non volevo essere io a dirlo ma mi sembra abbastanza chiaro che sia così.

Alessio Brunialti

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