Firme false per le elezioni
Arrestato consigliere dei Pirati

Ai domiciliari Marco Marsili, eletto in Municipio a Brienno. L’accusa dei pm: produceva elenchi elettorali contraffatti

Le scimitarre del “Pirate Party”, rappresentato in consiglio comunale di Brienno da due esponenti, uno dei quali, Marco Marsili detto il Principe (dei Pirati) ha dato e sta dando molto filo da torcere al sindaco Patrizia Nava e alla maggioranza, sono state mozzate da un’operazione congiunta di Digos e carabinieri di Lodi dopo che è stata scoperta una vera e propria centrale per la produzione di falsi elenchi di sottoscrittori di liste elettorali.

Marsili e il compagno di partito Massimiliano Loda, detto Max, pure candidato consigliere a Brienno nel maggio 2012 ma non eletto, sono stati arrestati su mandato della Procura della Repubblica con la concessione degli arresti domiciliari.

Ci sarebbe di mezzo l’ipotesi di contraffazione di sigilli di Stato e violazione della legge speciale elettorale.

Secondo gli inquirenti i partiti sono parti offese di questo sistema. I carabinieri hanno ricordato che nel corso dei blitz, alla vigilia delle ultime consultazioni elettorali politiche, nelle quali Marsili era candidato per la Camera dei deputati, le liste erano state bloccate. Stessa sorte, in questo caso in virtù del pronunciamento della Commissione elettorale mandamentale, avevano subito le liste dei pirati con il simbolo delle spade incrociate, teschio e bandiera d’arrembaggio presentate nella primavera scorsa per le amministrative di Laglio, Griante, Montemezzo.

Al momento gli unici Pirati eletti in provincia di Como sono presenti nel consiglio comunale di Brienno, Marco Marsili e Fabio Raboni. Marsili in aula è il più battagliero e in diverse occasioni ci sono stati roventi battibecchi con il sindaco Patrizia Nava la quale è stata costretta a chiamare i carabinieri e a chiedere la presenza dei militari nella successiva seduta.

Motivo del contendere era rappresentato dalla facoltà, o meno, da parte del consigliere di poter collocare al centro del tavolo un apparecchio di registrazione, presupposto non codificato nello statuto del comune e nel regolamento del consiglio.

Marsili e Raboni, nel rinunciare al gettone, hanno più volte messo alle strette la maggioranza con presentazione di raffiche di mozioni, interpellanze e interrogazioni con necessità di convocazione di continue sessioni consiliari.

I Pirati erano stati eletti con soli 24 voti in assenza di altre liste oltre a quella della maggioranza Nava che aveva registrato un totale di 199 suffragi.n

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