Giovani vandali scatenati: urla e danni

Uggiate Trevano Nella notte di eccessi, un gruppo di ragazzi ha preso di mira il lavatoio e i tavoli in piazzale Europa. Scritte blasfeme, tubo dell’acqua rotto e bisogni a cielo aperto. Il sindaco: «Feriscono la comunità senza un perché»

Notte di eccessi, ieri: in pieno centro, il Vicolo San Biagio e il portico dell’ambulatorio veterinario “La Pieve” ridotti a latrina a cielo aperto. In via Somazzo, tubatura del lavatoio spaccata; sui tavoli di Piazzale Europa, scritte blasfeme.

L’altra sera, in Piazzale Europa, Comune e Croce Rossa avevano inaugurato le manifestazioni estive con la tradizionale cena d’amicizia con disabili e ospiti della Casa Anziani, impegnando decine di volontari in cucina e ai tavoli per oltre 200 persone, gli Alpini accompagnatori, presenti associazioni, sindaci, assessori, consiglieri e dirigenti del Consorzio Servizi Sociali dell’Olgiatese.

Alle 23.30, spenta la musica, era stato lasciato tutto in ordine, ma al mattino la brutta scoperta.È esplosa la rabbia e l’indignazione del veterinario Paolo Rastrelli e di sua moglie, Francesca Petrigliano, che si sono dovuti “fare lo stomaco”, come si dice. « Uggiate: da bomboniera che era a latrina», sbotta Francesca che ha ripulito e disinfettato il portico, in attesa dell’intervento del Comune sul Vicolo.

Con il marito, racconta di ripetuti episodi di inciviltà e qualcosa di più dell’inciviltà, di mancanza di rispetto per sé e per gli altri come dimostra un fotogramma: un tizio che fa i propri bisogni en plein air, quasi sulla testa del compare sdraiato sul muretto, alle 2.50 di notte.

«Questo degrado – affermano – è il risultato di anni di moine ai vandali: quando tutto ciò è cominciato, sono stati offerti loro thè e biscotti. Quindi, i deturpatori hanno avuto via libera e impunità; al cittadino, abbandonato a se stesso, il conto. Non ci sono né regole, né controlli ed è mai possibile che nessuna forza dell’ordine sia in grado di intervenire e che gli amministratori non si occupino di manutenzione? Il degrado chiama degrado».

Analoghi sentimenti e risentimenti per il tubo del lavatoio, patrimonio storico e sociale uggiatese. «Contro la maleducazione, che cosa posso fare?», chiede il sindaco, Rita Lambrughi, tremante per amarezza e per collera.

«Amarezza, sì – ammette – si tratta di ragazzi usciti dalle nostre scuole e sanno quanto gli uggiatesi abbiano a cuore le pubbliche proprietà: con gli schiamazzi, gli imbrattamenti, i deturpamenti, i danni feriscono una comunità, senza un perché. Che cosa facciamo, chiudiamo tutto? Abbiamo costituito la Consulta Giovani, per offrire alle nuove generazioni alternative al nulla e prevenzione. Abbiamo sporto denunce contro noti e contro ignoti, a titolo repressivo. Stiamo organizzando altri turni notturni di pattuglie, ma chiedo ai cittadini di collaborare: fatevi sentinelle, segnalate».

Ed è quasi una beffa: alle 23.15 circa, l’altra sera Rita Lambrughi ha fatto un giro per il paese.

Tutto tranquillo: avventori nei bar, complimenti da parte di passanti “perchè Uggiate è così’ bella e così viva”, un paio di ragazze sul muretto.

A notte fonda, la latrina, la spaccata, le bestemmie.

© RIPRODUZIONE RISERVATA