Como, il forno non funziona
A Sondrio per la cremazione

Famiglie costrette a emigrare. Aumentano i costi, l’assessore: «Stiamo cercando di risolvere»

Como

Un’odissea fatta di carte bollate, rabbia e disappunto raccontata da Elisa Bagolin che per due volte, in due anni, si è trovata a combattere con l’inefficienza del servizio funebre del Comune di Como.

«Mia nonna è morta venerdì ed era suo desiderio essere cremata - spiega Elisa - Purtroppo le pompe funebri ci hanno detto che il forno della città è ancora rotto e che per rispettare la sua volontà avremmo dovuto portarla a Sondrio».

Impossibile cremarla, ma anche aspettare la riparazione del forno. «Sono rotte anche le celle frigorifere del Monumentale - aggiunge la signora - e quindi era impossibile tenere in attesa la salma, come peraltro già avevamo dovuto fare due anni fa quando era mancata l’altra mia nonna. Anche allora il forno era fuori uso, ma nel giro di tre settimane il problema si era risolto. È una situazione incredibile, ti senti abbandonato a te stesso, ti senti solo ad affrontare disagi ulteriori in un momento già difficile a causa del lutto».

« Vorrei almeno che il Comune pagasse la differenza di costi sostenuti per portare mia nonna a Sondrio, d’altronde è un disagio creato da loro. Io pago le tasse, vorrei avere un servizio accettabile».

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