Le piante bloccano la nuova strada
Cento camion al giorno in centro

Cassina Rizzardi, il sindaco Biesuz: «Siamo pronti a stenderci sulla strada per fermare i mezzi pesanti». Il sindaco: «Manca il nulla osta della Provincia per il taglio degli alberi»

Se i camion delle cave continueranno a passare in mezzo al paese i cittadini sono pronti a sdraiarsi per strada.

In paese è partita una raccolta firme per protestare contro il transito di escavatori e camion da via Agostino Monti, fratelli Nava, da Moncucco alla scuola e alla palestra.

L’amministrazione comunale la scorsa estate è arrivata a contare cento camion al giorno, tutto perché in zona Ronco vecchio la ditta Ateg11 si è rimessa al lavoro, nell’area opera anche Monvil Beton.

Fiorella Biesuz è consigliere di minoranza ed è una dei promotori della petizione, così racconta: «Abbiamo iniziato da poco, ma siamo già a 50 firme. Inoltreremo la nostra lettera a Comune e Provincia, ma non bastasse siamo pronti al sit-in: ci coricheremo per terra».

I mezzi pesanti, oltre che bloccare il traffico in paese, sono pericolosi, specialmente per gli alunni all’entrata e all’uscita da scuola. Dice Biesuz: «Sono tanti, vanno veloci e a pieno carico. Il comune ha imposto lo stop per le fasce orarie mattutine, ma non basta: i camion vanno in giro lo stesso».

L’amministrazione locale ha tentato di arginare il problema iniziato ad luglio, con la riapertura della cava Ateg11, con una ordinanza che prevedeva il blocco dei mezzi da cava al suono della prima e dell’ultima campanella. Obiettivo salvaguardare i bambini. Il vero fulcro del problema è la mancanza della strada di servizio per la cava: non è mai stata costruita.

Il passaggio, opera a carico dei cavatori, consentirebbe il transito dalla Borgini verso i boschi saltando il centro. Il progetto però è fermo da ben otto mesi, il tutto perché prima serve tagliare cinque robinie.

«Il progetto della strada - spiega il sindaco Paolo De Cecchi - è stato approvato un anno fa, ma manca il nullaosta provinciale. Sui terreni interessati, di proprietà della provincia, ci sono delle piante che non possono essere tagliate senza autorizzazione. Ê una situazione surreale».

Tra il comune e l’ente di via Borgovico lunghi carteggi per capire cosa non andasse nel progetto della strada, senza capire chi dovesse adempiere all’oneroso taglio. Fatto sta che la strada ancora manca. Entrambe le cave ora si sono impegnate a pagare gli oneri per il taglio, dovevano farlo entro il 20 agosto, la richiesta di deroga ha concesso loro tempo fino al 20 ottobre. Quel giorno, tagliate le robinie, potranno partire i lavori per la nuova strada. Una volta realizzata la via di transito alle cave il paese sarà liberato dall’ingombrante traffico. Sempre se, nel mentre, i cittadini non si saranno sdraiati per terra.

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