Negozi e caos multe
«Una tassa delirante»

Imposta pubblicità, Confcommercio attacca. Lettera al sindaco: «Sospendere le sanzioni». «Un’offesa al buonsenso e ci sono molti errori»

Confcommercio l’ha ribattezzata «delirium tax». Secondo l’associazione è una tassa delirante, quella sulla pubblicità. Ed è «delirante» anche «l’azione messa in campo da Ica, per rastrellare soldi alle attività commerciali della città».

Non accenna a placarsi lo scontro sulle multe recapitate a centinaia di negozianti dalla società che - per conto del Comune - si occupa dell’imposta sulla pubblicità. Se possibile, ieri la tensione è ulteriormente salita, visto che Confcommercio ha diffuso una nota durissima su quanto sta accadendo, poi ha scritto al sindaco Mario Lucini chiedendo di annullare alcune tipologie di contestazioni e caldeggiando un provvedimento che sospenda «l’intera attività di accertamento svolta da Ica».

«Continua - scrive Confcommercio - il nostro lavoro di verifica di ogni singolo atto di accertamento e il riscontro di numerose irregolarità, sia sostanziali che formali». Verifiche «utili per poter predisporre un’adeguata assistenza legale per i ricorsi collettivi». «Per questo motivo, oltre che per l’assistenza puntuale su ogni singola pratica, invitiamo gli esercenti raggiunti dagli avvisi di accertamento a recarsi nella nostra sede». «Quello che sta succedendo, oltre ad essere molto grave, è soprattutto un’offesa al buon senso», commenta il presidente Giansilvio Primavesi. E il direttore Graziano Monetti aggiunge: «Abbiamo rilevato già numerose inesattezze e interpretazioni della normativa assai discutibili. Casi che stiamo raccogliendo per documentare al Comune le modalità sbagliate con le quali Ica si è mossa». Intanto, oggi alle 14, nella sede di Confcommercio, si riuniranno i titolari delle farmacie di Como, particolarmente colpite dalle multe. Saranno presenti i vertici provinciali di Federfarma allo scopo di cercare una soluzione comune.

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