Parè, minacciato dai ladri
«Venti minuti in attesa di aiuto»

Parè, chiamano il 112: «Non arrivava nessuno». I carabinieri: «Impegnati a inseguire l’auto in fuga»

Venti minuti in attesa di una pattuglia, trascorsi faccia a faccia con tre ladri. È successo a Parè, tra una villetta a schiera e un condominio discretamente illuminato dalla luce dei lampioni nel centro del paese.

I carabinieri, secondo quanto riferito dalle vittime, sarebbero arrivati soltanto una ventina di minuti più tardi, quando i tre, ormai, si erano allontanati.

Al comando provinciale di Como sono state verificate le registrazioni delle chiamate. Risulta che, in relazione allo stesso episodio, la centrale operativa abbia ricevuto una sola telefonata in cui si faceva menzione dell’auto in fuga, la Bmw scura. E che per questo gli operatori abbiano provveduto a sguinzagliare le pattuglie a disposizione in quel momento sulle tracce del veicolo, in altre parole sul bersaglio “grosso” e non già sul luogo del tentato furto, dove si sarebbe tutt’al più potuto procedere a un semplice sopralluogo.

Al di là della vicenda di Parè - e del terrore determinato dal fatto che sempre più spesso, se sorpresi in flagranza dai proprietari di casa, i ladri non tentino neppure di allontanarsi - negli ultimi giorni si sono registrati nuovi reclami sul funzionamento del numero unico. Racconta il testimone di Paré: «Gli operatori sono gentili, ma freddi. Quando uno si trova davanti a un ladro ha bisogno di risposte più celeri. Non può ripetere all’infinito il nome del paese da cui si chiama. L’altra sera, a mia cognata, l’operatore chiedeva se il Comune fosse Parre, con due “r”, o Parè. Alla fine è stato anche abbastanza scaltro, rapido, ma in questo periodo servirebbe ben altro».

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