Protezione civile, un’estate al lavoro: «In prima linea per alluvioni e frane»

Mariano I volontari sono stati impegnati in interventi di soccorso in provincia e in Emilia. Il referente Delfante: «Parteciperemo a un bando per acquistare attrezzatura all’avanguardia»

Il doppio intervento in soccorso delle zone prima emiliane, poi comasche, colpite da alluvioni e frane, le quindici uscite sul territorio in risposta al maltempo, ancora, i settanta interventi per rimuovere i nidi di calabroni e vespe a Mariano.

I numeri

Questi sono i numeri che sintetizzano l’azione estiva della Protezione civile che raccoglie la sfida di rafforzare la propria dotazione per rispondere a un ventaglio sempre più vasto di emergenze, candidandosi a un bando regionale per l’acquisto di motocarriole, pale e tutto quello che può servire per fronteggiare i rischi idrogeologi che hanno reso sempre più vulnerabile la Lombardia.

Ad anticiparlo è il referente del gruppo locale, Antonio Delfante. «Vogliamo candidarci a un bando della Regione per acquistare l’attrezzatura necessaria a rispondere agli eventi idrogeologici che hanno colpito il nostro territorio» spiega il capo della Protezione civile che motiva l’investimento. «Vogliamo avere un equipaggio tale da poter rispondere in prima battuta a ogni emergenza -prosegue - Per questo chiederemo motocarriole cingolate, pale e tutto quello che serve in questi casi per poter lavorare».

A dettare la necessità di raccogliere quest’esigenza, la realtà degli ultimi tre mesi. «Siamo stati per quattro giorni nelle zone emiliane allagate. Poi a Blevio» ricorda Del Fante. Con lui, in Emilia, Giovanni Trezzi che poi lo ha seguito a Blevio dove sono scesi in campo per liberare il paese dal fango anche Giuseppe Bassi, Sergio Carbotta, Luigi Romanò, e, infine, Lorenzo Sigurtà. «Ma non abbiamo dimenticato il territorio - rimarca il referente che snocciola i numeri degli interventi a Mariano - Quindici per il maltempo, settanta per la rimozione dei nidi di vespe e calabroni». Varia l’attività gruppo che si è andato rafforzando nel numero di mezzi a sei. «Il pullmino arrivato lo scorso anno lo abbiamo allestito come un ufficio mobile, grazie alla dotazione tecnologica data dal municipio, un computer portatile e un tablet per rimanere sempre in contatto con gli uffici, ma non solo» spiega Delfante che mostra il nuovo Pick up per gli incendi boschivi.

Una sede più ampia

Venti i volontari che ruotano intorno alla sede di via Dei Cipressi che andrà ad ampliarsi nelle sale che lascerà ComoAcqua.

«È fondamentale per noi investire sulla Protezione civile perché vuol dire investire sul territorio» spiega il sindaco Giovanni Alberti che rivendica l’attenzione data al gruppo. «Da inizio mandato, ogni anno abbiamo partecipato a bandi regionali per dare nuove dotazioni e mezzi ai volontari che possiamo ringraziare solo così. E questo rientra nella nostra visione di sicurezza che ci ha portato a rafforzare mezzi e uomini della Polizia locale, mezzi e uomini della Protezione civile, grazie l’arrivo di nuovi volontari sullo slancio anche del covid che ha messo più in risalto l’attività del gruppo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA