Ragland: «Io superstar?
Ora non conta niente»

Il play Usa di Cantù è stato il miglior giocatore della prima giornata del campionato di serie A

Joe Ragland è stato il miglior giocatore della prima giornata di serie A. A dirlo non siamo noi, bensì un dato oggettivo: il play di Cantù ha fatto registrare un 31 di valutazione (“voce”, quest’ultima, che raggruppa tutti i dati dello scout di ciascun protagonista e più è alta più significa che la prestazione è stata ampiamente positiva), quando oltre i 30 non è andato nessun altro (29 per Ere di Varese).

Del turno inaugurale è stato anche il secondo miglior realizzatore e il secondo miglior assistman.

Insomma, una performance totale quella del 24enne (i 25 li compirà a novembre) statunitense nativo di West Springfield ma liberiano di passaporto.

«Io l’Mvp di domenica? Non lo sapevo ma non sono sorpreso - commenta il giorno dopo -. Comunque, essere l’Mpv della prima giornata resta un po’ fine a se stesso. L’importante, questo sì, era partire bene, con il piede giusto. E ce l’abbiamo fatta».

Per la verità, Ragland era stato votato Mvp anche al trofeo Lombardia, in virtù in particolare della sua prova nella finalissima con Milano. «Sì, è vero, ma lì contava ancora meno. Intendo dire che mi fa piacere ricevere questi riconoscimenti, ma mi sembra anche troppo presto per ritenerli un onore. Ciò detto, aggiungo che credo molto in me stesso così come confido ancor di più sui miei compagni di squadra. L’importante per me, sarà restare sempre concentrato».

L’intervista integrale sull’edizione de La Provincia in edicola martedì 14 ottobre

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