Sacchetti: «Buoni tiri e difesa ok»

Interviste «Un segnale alla concorrenza? Abbiamo giocato solo sei partite, ne riparliamo dopo averne disputate almeno dieci»

La capacità di preparare la gara nei dettagli e di stimolare i giocatori a incanalarla sui binari preferiti: Meo Sacchetti gestisce al meglio il piano tattico della serata dell’Acqua S. Bernardo trovando una riposta efficace da parte dei ragazzi sul parquet alle aspettative della vigilia.

«Sì, la difesa ci ha permesso di essere più leggeri ed efficaci in attacco. Abbiamo costruito buoni tiri con continuità anche se ci sono state conclusioni aperte che non hanno centrato il bersaglio – spiega il coach del club canturino -. La difesa è stata il fattore chiave del primo tempo; in più è risultato pure fondamentale mettere tanta pressione nei primi 5’ della ripresa per non far credere agli avversari di puntare a un possibile ritorno in gara. Un segnale alla concorrenza? Abbiamo giocato solo sei partite, ne riparliamo dopo averne disputate almeno dieci».

Cantù ha aggredito la contesa con la potenza della propria fase difensiva e la rapidità della transizione: un atteggiamento che ha limitato e potenzialità dell’Assigeco indirizzando da subito il destino della serata. I tiri da tre nel primo quarto, la bravura nell’indirizzare la palla in area (52 punti) e di giocare una transizione rapida innescata dalle rubate in difesa o dai rimbalzi (30) hanno travolto le certezze dell’Assigeco, costretta al primo stop casalingo, mai in grado di riprendere il filo della contesa gestita con convinzione e sicurezza da Rogic e compagni.

Determinante lo “starting five”, ottimo il contributo della panchina. «Beh, abbiamo giocato 25’ molto buoni, in particolare il primo tempo mettendo in campo una forte pressione difensiva e trovando ottime soluzioni per le conclusioni in attacco – l’ex coach della Nazionale prosegue la disamina di una gara dominata per 40’ -. Ci siamo adeguati nel migliore dei modi sapendo della possibilità dell’Assigeco di raddoppio sul “pick and roll” trovando spesso la via del canestro in modo preciso e decisamente valido e abbiamo messo sempre contro Sabatini un giocatore più alto per non lasciarlo libero di giocare come sa e metterlo in difficoltà».

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