Sacchetti deluso: «Ho visto cose inaccettabili»

Interviste «È vero, affrontavamo la prima della classe, ma c’è un limite a tutto. Vorrei capire cosa succede nella testa dei giocatori»

Primo ad arrivare, espressione delusa. Coach Meo Sacchetti anche altre volte aveva affrontato le dichiarazioni post partita con una certa dose di arrabbiatura. Ma stavolta, è sembrato ci fosse qualcosa di più. Come se la situazione gli sia sfuggita di mano. Tempo per riparare ce n’è, prima dei playoff. E la settimana non sarà certamente semplice in palestra.

«Sicuramente – esordisce così il tecnico – non abbiamo fatto bene e la prestazione non è stata buona, per usare belle parole. È vero, affrontavamo la prima della classe, ma c’è un limite a tutto. Vorrei capire cosa succede nella testa dei giocatori, perché in questo momento non riesco a trovare il problema».

Non è nemmeno semplice capire, per spettatori e per lui stesso, cosa sia intervenuto nella squadra dopo la prova positiva contro Cento: «Sono difficili da digerire le cose che sono successe contro Forlì. Il risultato ovviamente non c’entra, perché si può perdere contro Forlì. È tutto molto strano, a partire dall’atteggiamento. Io non ho mai trasmesso paura alle mie squadre e io l’ho vista».

Magari c’è anche dell’altro: «Magari non è paura ma sufficienza, il che sarebbe ancora peggio. Non concepisco che una squadra giochi così, ci sono cose non accettabili. Ho visto cose non sono assolutamente un buon viatico per i playoff e non capisco il perché».

Nell’analisi della partita, c’è anche poco da ragionare su numeri e statistiche, perché il problema di fondo è stato l’atteggiamento della squadra, in un appuntamento che solo la sconfitta di Cremona con Cento – che ha permesso di mantenere la terza posizione – ha reso un po’ meno amaro: «Ci può stare – sottolinea Sacchetti – che si sbaglino delle cose, dei tiri delle letture. Ma non ci possono essere quegli sbagli che abbiamo commesso noi. Penso ai palloni persi, per esempio: sono stati commessi errori che vanno oltre la qualità e la bravura dell’avversaria, riconducibili alla nostra sufficienza in campo. È logico che si debba ripartire da zero questa settimana: giocando così, di strada ne faremo ben poca».

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