Salvini a Como. Dalla flat tax agli immigrati: «Tra un po’ arrivano da Porlezza...»

Politica Questa mattina il leader della Lega in piazza Duomo con i vertici locali. Ad attenderlo un buon numero di militanti

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Questa mattina tappa elettorale a Como per il leader della Lega Matteo Salvini, che in piazza Duomo ha toccato i principali temi della campagna elettorale, dal caro bollette all’immigrazione, dal lavoro alle sanzioni contro la Russia. Così, prima di recarsi a Cernobbio al forum Ambrosetti, ha voluto incontrare i militanti del Carroccio (accorsi in buon numero): «Vanno bene i banchieri e gli imprenditori poi però in fabbrica, a scuola e nei negozi ci andate voi». Presente in piazza tutto lo stato maggiore locale della Lega, dal presidente del consiglio regionale Alessandro Fermi all’assessore lombarda Alessandra Locatelli e al sottosegretario Fabrizio Turba. Di fianco a Salvini anche Nicola Molteni, sottosegretario all’Interno e candidato al collegio uninominale di Como per la Camera (nel 2018 venne eletto nel collegio, ora scomparso, di Cantù) ed Eugenio Zoffili, capolista nel plurinominale, sempre per Montecitorio. Anche tanti “ex”: dal vicesindaco Adriano Caldara, all’assessore al Personale e Sicurezza Elena Negretti.

Imbeccato dai presenti sul tema dell’immigrazione, il leader del Carroccio ha ricordato d’essere a processo «perché li ho fermati. Con l’attuale ministro, tra un po’, qui arrivano anche dal lago e da Porlezza. Ci sono sei milioni di italiani in difficoltà. Tornare a proteggere confini e sicurezza dei cittadini italiani è un’altra priorità». Secondo Salvini «non si può entrare senza regole, limiti, controlli e documenti. Chi dice il contrario provi a entrare in Svizzera. Vada a Chiasso dicendo d’essere un cittadino del mondo e che quindi ha diritto al lavoro, alla scuola e alla salute: conti fino a tre e ti mandano indietro».

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