Sodini spinge Cantù
«Inseguiamo il sogno»

«Ritengo che Scafati sia una squadra molto ben allenata da Rossi, un tecnico che ho elogiato in tempi non sospetti»

Pillole prefinale, per farsi coraggio, per sdrammatizzare un po’, ma anche per caricarsi.

Ci siamo, o quasi: domani inizia la finale playoff di serie A2 nel tabellone Argento, Scafati contro Cantù. E alla vigilia della partenza – la squadra si muoverà oggi verso la Campania in treno, ritorno in aereo – coach Marco Sodini ha fatto il punto della situazione.

È, anzi sono le partite che in cuor suo aveva sognato di giocare fin dal suo ritorno a Cantù. «Saranno una saga – avverte il coach – come “Guerre Stellari”. Nel percorso del film c’è un’ascesa, un poveretto diventa il cavaliere Jedi. Noi veniamo da un percorso di 24 partite vinte in campionato, non è scontato. Siamo pronti? Sì, al netto della stagione faticosissima».

C’è solo un piccolo “ma”: Stefanelli. Il giocatore lamenta un guaio fisico, gara 1 al momento è a rischio, ma si sta facendo di tutto per portalo in campo già domani. O perlomeno, tutti gli sforzi saranno nell’ottica di un recupero immediato.

Prima certezza: Scafati è forte. Percorso netto in casa, che travalica anche la stagione attuale, perché è da aprile 2021 che nessuno viola il PalaMangano: «Ma – avverte Sodini – è ovvio che se vogliamo andare in serie A, almeno una partita in Campania dovremo vincerla».

Passaggio inevitabile sul fattore campo: «Non chiedetemi se è meglio arrivare freschi o in trance agonistica, lo si vedrà sul campo. Piuttosto, dovremo essere equilibrati nell’affrontare le prime due partite. Far “incazzare” il PalaMangano, per esempio, potrebbe non essere conveniente».

E non ci sarà il solo fattore ambientale e rendere imprevedibile la sfida – a proposito, a Cantù giocherà a 36 gradi in un palatenda inevitabilmente ancora più caldo -, ma anche una stanchezza di fondo che certamente non contribuirà a rendere particolarmente belle le sfide che verranno.

«Ritengo – prosegue Sodini – che Scafati sia una squadra molto ben allenata da Rossi, un tecnico che ho elogiato in tempi non sospetti. Le chiavi? Reggere l’impatto con la partita e poi possesso per possesso. Aggiungo che avremo bisogno di tutti e in momenti diversi: siamo stati bravi a far avere a tutti un ruolo importante. Nessuno ha giocato in media più di 28’ e nessuno meno di 15’: questo chiarisce il concetto di gruppo, forse nessuno è come noi in quest’ottica. Ed è un particolare che aiuta, perché siamo difficili da affrontare, perché possiamo non dare punti di riferimento».

Ma, come ogni finale e in particolare nei playoff di A2, più di tutto conterà non perdere la testa: «Conta inseguire un sogno, essere determinati, ma sarà importantissimo reagire ai momenti difficili che ci saranno. Ci sono state partite in questi playoff in cui una squadra non è riuscita a segnare, mai, per 3-4 minuti consecutivamente. Anche a noi è successo in gara 3 a Faenza: sopra di 7, non l’abbiamo chiusa, pur avendo preso tiri giusti o in campo aperto. E allora sarà una serie non bella, dovremo essere più bravi a sbagliare di meno, determinati a competere ogni secondo che possiamo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA