Stefanelli: «Cantù significa tutto per me»

Basket Contratto biennale per la “guardia” di Acqua S.Bernardo, premiato anche dalla Lega per i suoi risultati . La gioia: «La società mi ha fatto sentire importante, con gesti concreti». Sacchetti: «Curioso delle sue scelte»

Quando lo sport non è solo una firma su un contratto e una stagione sportiva non è solo un modo per portare a casa lo stipendio. Sport è anche emozione, lottare per un obiettivo. E alla S.Bernardo Cantù, Francesco Stefanelli ha l’ambizione di dare tutto questo.

Le sirene estive non sono mancate, c’è stato anche qualche club di serie A che si è fatto avanti per assicurarsi le sue prestazioni. Ma il giocatore ha deciso di fermarsi ancora. Raddoppiando, perché ha prolungato di due anni il precedente accordo annuale.

Talento e umiltà

Ventisette anni, nato a San Miniato in provincia di Pisa, Stefanelli ha chiuso il suo primo anno in Brianza totalizzando 10.3 punti di media tra campionato e playoff. Nello specifico, in 25 incontri del Girone Verde di A2, Stefanelli ha fatto registrare 11 punti a partita in poco meno di 20’ di impiego, passando, poi, ai quasi 14 di media nel corso della fase a orologio; 8.3 punti, invece, nei playoff. Nel mese di maggio è stato premiato dalla Lega come miglior giocatore dei quarti di finale del Tabellone Argento.

«Sono davvero felice – ha detto il giocatore – di ripartire da qui. È una bella sfida e sappiamo sarà ancora più difficile ambire alla serie A: quando fallisci, le aspettative l’anno successivo si alzano inevitabilmente».

Ma lui è stata la pietra da cui la società è voluta ripartire.

Scaduto il contratto, gli è stato proposto un biennale, un evidente riconoscimento della stagione positiva vissuta a Cantù: «Sono emozionato e mi rende felice essere nuovamente a Cantù. Essere stato il primo giocatore scelto significa tutto per me. Mi fa piacere la considerazione che la società ha di me, mi hanno fatto sentire importante con parole e gesti concreti. Viviamo di emozioni e cerchiamo di crearne per chi ci viene a vedere, la mia è una scelta che va oltre la categoria e il portafogli».

In cuor suo, forse, l’ha sempre sperato: «Speravo che andasse così, che la società volesse puntare ancora di su di me. Per me è davvero fondamentale. Inoltre, c’è un discorso di continuità che può solo portare benefici».

Base robusta su cui costruire

Un anno fa, infatti, era stato preso da Cantù e presentato come uno dei giocatori più decisivi della serie A2, nell’ambito di una squadra del tutto rinnovata dopo la retrocessione. Ora il quadro, con cinque conferme, è cambiato: «Ripartiamo da una base forte, l’anno scorso eravamo una squadra nuova. Noi “vecchi” ci daremo da fare per inserire i nuovi arrivati. Sono certo che anche in campo ci sarà un’intesa diversa, perché ormai ci conosciamo bene».

Un aspetto non secondario è la creazione di un gruppo vero: «È un fattore da coltivare, per creare l’amalgama giusto e sentirsi alla fine tutti importanti. E giocare sarà più semplice e naturale».

Intanto, c’è una preparazione appena cominciata e nuovo allenatore con cui confrontarsi. Ma Stefanelli e gli esterni canturini sembrano sposarsi bene con la filosofia di gioco di coach Sacchetti: «Va tutto dimostrato, questo è evidente. Personalmente sono molto sereno e incuriosito da quello che potremo fare un allenatore importante come Sacchetti e dal tipo di squadra che vorrà proporre». L. Spo.

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