Var, i centimetri di Cerri. E la fotografia sui social

Le battute sulla sconfitta del Como a Reggio Calabria

Il Como ha perso una partita per 6 centimetri. È una delle battute che girava ieri sui social. In effetti: per annullare il gol di Mancuso (anzi l’autorete della Reggina) il Var ci ha messo un quarto d’ora.

Segno che era una questione di centimetri, o forse di valutazione generale dello sviluppo dell’azione in cui sembrava essere andato in scena il bigino del fuorigioco attivo e del fuorigioco passivo; poi c’è stato il gol annullato a Cerri, altro quarto d’ora fermi perché nemmeno dalle telecamere si capiva se l’attaccante del Como fosse in fuorigioco o no. Infine i centimetri del tiro di Cutrone che si è stampato nella parte inferiore della traversa. Ci sono traverse e traverse, se la colpisci nella parte superiore ok, è un tiro sbagliato, ma se la colpisci nella parte inferiore, come successo a Cutrone, allora bastava davvero un paio di centimetri più in basso per vedere la palla in rete.

Ieri sui social si è parlato a lungo di centimetri, la foto dell’azione, il fermo immagine, e di un Var che ha indubbiamente cambiato il calcio, anche nelle reazioni dopo il gol. Sabato anche per la “macchina della giustizia” è stata dura stabilire se Cerri fosse in fuorigioco. I piedi del difensore della Reggina sono più vicini alla porta di quelli dell’attaccante, Cerri è coperto dal corpo dell’avversario, ma a fregarlo sono state le sue dimensioni, che nell’impeto dello scatto hanno fatto mettere la spalla più avanti. E viene in mente l’era geologica in cui l’uomo in linea non era in fuorigioco...

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