«Yuri, una morte ingiusta. Come resistere al dolore? Ricordandolo sempre»

Albate Tanti amici questo pomeriggio nella chiesa di Sant’Antonino per l’ultimo saluto a Yuri, morto a Milano a soli 23 anni dopo un’aggressione

I fiori. Le foto. Gli striscioni. Gli amici. Le lacrime. Un pomeriggio denso di tanti piccoli e grandi gesti, quello di oggi nella piccola chiesa di Albate, scelta dalla mamma di Yuri Urizio per l’ultimo saluto al figlio, morto ad appena 23 anni dopo una aggressione avvenuta a Milano nella zona della Darsena. C’erano tanti, tantissimi fiori, e ancora più palloncini bianchi, volati in cielo all’uscita della bara, il mazzo più grande lanciato dalla madre dopo aver reciso il sostegno che li teneva a terra, un gesto dal forte valore simbolico.

Le parole più difficili sono state quelle toccate al sacerdote, don Giovanni Corradini, chiamato a rivolgersi a cuori straziati dall’accaduto. «Oggi Cristo che soffre è nel volto della mamma e degli amici, anche la Madonna sotto la croce ha visto morire suo figlio. Non c’è dolore più grande di quello di una madre che perde il figlio e il Signore lo sa. Una vita terminata troppo presto e in modo ingiusto. Come sopportare questo dolore? Con la memoria del suo sorriso, della sua allegria, della sua simpatia. E con la preghiera».

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