Sport
Martedì 31 Luglio 2012
Canottaggio, Wurzel ko
Danesin ci prova
La comasca fuori dalla finale del due senza con la compagna Bertolasi. Il lezzenese cerca l'exploit con il 4 senza pl
Percorso subito in salita per Claudia Wurzel e Sara Bertolasi. Le prime battute di gara vedono le favorite rumene Andrunache e Susanu (campionesse olimpiche ad Atene 2004 e Pechino 2008) prendere il comando inseguite da Germania e Cina, mentre le azzurre faticano a prendere il ritmo rimanendo attardate in ultima posizione.
A metà gara, con la situazione in testa che si stabilizza, Claudia e Sara cominciano il loro tentativo di rimonta sul passo. Le azzurre recuperano prima le argentine, poi le sudafricane, ma davanti il distacco dalle prime è ormai incolmabile. Le romene si aggiudicano la regata con il tempo di 7'08"42 davanti alle tedesche, mentre le nostre chiudono la prova in quarta posizione a 9"72. Purtroppo non basta.
La gara è stata seguita in Tv con il fiato sospeso alla Canottieri Lario, dove c'era il salone quasi pieno accanto al presidente Enzo Molteni. «Abbiamo sperato fino all'ultimo al secondo miracolo di centrare anche la finale - commenta Enzo Molteni - sapevamo tutti che le nostre Claudia e Sara avevano già compiuto l'impresa storica, direi il primo miracolo, di qualificare alle Olimpiadi il due senza femminile per prima volta nella storia del canottaggio azzurro».
Come ha vissuto la gara? «Con trepidazione, come tutti, ma sono appagato dal coraggio dimostrato dalle nostre splendide ragazze di non mollare mai, nonostante l'evidente superiorità delle rivali. Un plauso va sicuramente alla serietà che hanno dimostrato in tutto il percorso preolimpico e a come si sono comportante sul campo, dimostrando di essere sempre in gara, dalla partenza alla fine. Quando torneranno faremo una grande festa per loro. Se lo meritano proprio».
Ma la trepidazione sulle sponde del lago non finisce qui. Si prepara, infatti, un'altra giornata di suspence. Martedì, alle 13.20, va in onda sul bacino del Dorney Lake la semifinale del quattro senza pesi leggeri, che vede impegnati Daniele Danesin, Andrea Caianiello, Marcello Miani e Martino Goretti, "ripescati" grazie al secondo posto nel recupero di domenica, ma con non pochi patemi d'animo. Papà Luciano Danesin e il presidente della Sportiva Lezzeno, Mario Prevedoni, hanno in biglietti aerei in tasca per partire (dopo la semifinale), sperando di arrivare a Londra per la finale A. «È stata più dura del previsto - lamenta Prevedoni - perché è da un po' di tempo che non è più la stessa barca. Partono bene, tengono fino ai 1500 metri e poi mollano».
Perché? «Non scatta la molla che li spinge ad avere la forza e la determinazione di arrivare fino in fondo».
Qual è l'anello debole della catena. Non sarà certo il nostro Danesin? «Difficile dirlo, ma non è per spirito di parte, che garantisco che Daniele è il più tosto di tutti. Uno che non molla mai».
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