«Cantù è passione infinita
Quanto ho pianto per Manu»

Intervista con Anna Cremascoli, l’ex proprietaria della Pallacanestro Cantù che ha ceduto anche quel residuale 1% delle quote societarie che aveva conservato.

La proprietà della società l’aveva ceduta nel 2015, ma aveva conservato l’1% delle quote e dunque era ancora parte integrante della Pallacanestro Cantù.

Tutto ciò, quantomeno, sino all’altro giorno quando anche quella quota residuale è stata ceduta e così Anna Cremascoli (tra l’altro anche presidente dal club dal 2011 al 2015) ora non ha più nulla a che fare con quella realtà che l’ha vista coinvolta nell’ultimo decennio. Si è dunque chiusa un’epoca.

Partiamo proprio da qui. L’1% era quota assai marginale, eppure un suo significato sembrava ancora averlo. O no?

«In effetti è finito tutti in maniera ufficiale e definitiva, anche se dal mio punto di vista si era già concluso con la cessione della proprietà a Dmitry Gerasimenko. Quello dell’altro giorno non è stato altro che un passaggio formale».

Cosa ha rappresentato per lei la Pallacanestro Cantù?

«Una grandissima passione. Che c’è tuttora perché le passioni non è che vanno e vengono. Passione infinita».

Quanto avete investito nella vostra lunga stagione canturina?

«Parecchi milioni di euro. L’ordine di grandezza ritengo sia attorno ai 13-14 milioni. Ma non ho mai fatto i conti precisi e non li voglio fare...».

La cessione a stagione in corso di Markoishvili è stato il primo segnale delle vostre difficoltà

«Intanto è stata la vicenda più dolorosa della mia gestione. Ho passato notti in lacrime, prima e dopo. Purtroppo, però, era la cosa più necessaria da fare in quel momento per il bene della società. In effetti si è trattato del primo campanello d’allarme».

Quale ritiene sia stato il colpo di mercato della sua gestione?

«Vlado Micov. Allora lo si conosceva a malapena ma è stato forse il più forte che abbiamo avuto. Guardatelo ancora ora...».

Si immagina in un futuro ancora alla Pallacanestro Cantù?

«No, è un capitolo chiuso perché se volevo rimanerci sarei rimasta. Non torno indietro sui miei passi».

Un’intera pagina di intervista sulla Provincia di giovedì 1 novembre

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