Como, rivoluzione in società
Wise comanda e Ludi nuovo dg

Il post era Gandler comincia con una doppia promozione

Il nuovo Como è fatto. Via Michael Gandler dal ruolo di Ceo, dirottato su altri compiti all’interno della Sent, il potere decisionale in seno al Calcio Como viene assunto da Denis Wise e da Carlalberto Ludi.

Il primo, ex calciatore del Chelsea, capo delle operazioni sportive del Como dal giugno scorso e adesso a capo di tutto, diventa il plenipotenziario: il nuovo Amministratore unico. Possiamo considerarlo, in un certo senso, come del resto lo era Gandler, una sorta di presidente del Como in pectore, tanto più che questa carica non era occupata prima, e continuerà a non esserci adesso. Il secondo, vede allargate le sue mansioni, da direttore sportivo a direttore generale, e dunque con voce in capitolo anche sulle strategie non strettamente sportive, ma anche quelle che riguardano il marketing e (soprattutto) l’impiantistica. Vista l’assenza su piazza di Wise, che continuerà a stare a Londra, è ovvio pensare che operativamente parlando, a partire dai colloqui con il Comune per le questioni inerenti lo stadio, sarà Ludi l’uomo forte sul territorio italiano.

Wise n. 1 e Ludi n. 2, dunque, in completa sinergia. Ed è questa la novità più grossa, l’aspetto che ha portato al divorzio da Gandler: l’ex capitano del Chelsea e il manager americano non sono mai andati d’accordo, a Wise non era piaciuta la strategia di Gandler troppo sbilanciata su progetti strutturali e poco sportivi. Lo aveva fatto capire con la questione del campo misto sintetico-erba, che aveva imposto in contrapposizione alla strategia di Gandler che voleva il solo sintetico.

Adesso la situazione è diversa: dopo un periodo di rodaggio non semplice, Wise e Gandler hanno trovato una sintonia molto stretta, lavorano in sinergia (si sentono molte volte al giorno), sia sul piano calcistico che su quello strutturale. Wise si fida e per questo ha lasciato chiavi in mano a Ludi, anche se l’ultima parola spetterà sempre a lui. Il viaggio insieme fatto in Indonesia, a novembre, è stato il preambolo di questa situazione.

Wise non è solo un ex giocatore di calcio: nella vita ha fatto il manager di una squadra e anche l’immobiliarista, dunque ha tutte le carte in regola per gestire il club. In un’ottica forse un pelo diversa rispetto a quanto succedeva con Gandler.

L’aspetto sportivo, quello del risultato sul campo, diventa primario. Dunque: 1. servirà subito un incontro con il Comune (è già in agenda, entro 15 giorni: vi parteciperà anche Wise via skype) per valutare tempi e modi dei lavori al Sinigaglia in caso di adeguamento per la serie B; 2. si ricomincerà a parlare di centro sportivo, un tema momentaneamente accantonato, ma ancora presente nelle strategie: il Como cercherà un terreno dove realizzare un suo centro sportivo, altra conferma che il progetto è a lungo termine.

Wise risponderà solo al consiglio di amministrazione, del quale peraltro fa parte: lo compongono il presidente (del Cda) Handojo che abita a Giacarta ed è l’uomo diretto della famiglia Hartono, Daniel Fischer, legale inglese di Londra che rappresenta la Sent, e, appunto Wise. Il Cda torna a tre elementi, vista la fuoriuscita di Gandler.

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