Cantù, suggestione Markoishvili
Ma ci vorrebbe un Burns “italiano”

Il retroscena: Gerasimenko sta lavorando al ritorno del grande ex georgiano

Due, almeno, le variabili indipendenti rispetto alla volontà (ferrea) di Dmitry Gerasimenko. Che sogna il suo secondo azzardo (il primo è l’ingaggio di Christian Burns, non si sa ancora se da italiano o da straniero) della campagna di rafforzamento, lavorando al ritorno di Manuchar Markoishvili alla Pallacanestro Cantù.

Operazione non facile, giusto dirlo come premessa. Perché concatenata, in primo luogo, allo status dello stesso Burns. Che, venisse convocato da Ettore Messina per gli Europei di fine mese, diventerebbe definitivamente un giocatore italiano, liberando così l’ultimo slot da straniero per i biancoblù. Al contrario, e lo sapremo a giorni (la concorrenza di Filippo Baldi Rossi, al momento favorito di poco, è spietata), niente da fare. Ma nelle segrete stanze canturine si sta lavorando da settimane, per non farsi trovare impreparati.

Altra variabile, le condizioni del grande ex georgiano. Manu, infatti - ultimo domicilio conosciuto il Darussafaka dopo aver salutato Cantù per il Galatasaray (che pagò un buyout di 500mila euro) prima del Cska Mosca - ha vissuto in maniera travagliata gli anni più recenti per via d’infortuni, e quindi è alla ricerca di una nuova identità agonistica.

Il suo ingaggio, oltreché un’operazione amarcord, sarebbe anche un bel toccasana in vista dell’apertura della campagna abbinamenti.n

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