Nessuno cerca alibi
«I numeri sono impietosi»

«Tre dati per spiegare la nostra sconfitta: la pessima percentuale ai tiri liberi, i loro 15 rimbalzi offensivi e le nostre 19 palle perse. Con questi numeri impietosi vincere sarebbe stata impresa da titani. Questa è la chiave di lettura della partita persa contro Pistoia ».

Johnson Odom guarda le statistiche e scuote la testa. Lui che è stato il migliore nelle file biancoblù, l’ultimo ad arrendersi, centrando la tripla del supplementare e un’altra nell’over time che ha tenuto accese le speranze canturine.

«Non so cosa sia successo di preciso, non riesco a dare una spiegazione all’involuzione del nostro gioco nella seconda parte di gara – ammette il play dell’Acqua Vitasnella -. E pensare che eravamo partiti col piglio giusto, giocando il nostro basket con energia, facendo circolare bene la palla e sfruttando nel migliore dei modi il contropiede. Poi, ritornati in campo dopo la pausa qualcosa si è inceppato. Non eravamo più sciolti, avevamo difficoltà a costruire il gioco, non riuscivamo più a correre come nel primo tempo. Anche in difesa le cose non funzionavano come avremmo voluto. Abbiamo concesso 24 punti ai nostri avversari nel terzo quarto, quando nei primi due ne avevano realizzati 23. Cosa fare? Continuare a lavorare duro in allenamento su tutti i fronti. Non ci sono scorciatoie. Solo lavorare con molta concentrazione».

Awudu Abass parla di un terzo quarto fatale per i propositi biancoblù: «Non so cosa sia successo al nostro rientro in campo. Tutte le certezze che avevamo costruito nei primi 20’ di gioco si sono dissolte in pochi istanti, con la difesa che non è più stata capace di contenere il loro attacco e la nostra manovra offensiva diventata impacciata e prevedibile. Nell’ultima frazione ce la siamo giocata punto a punto, ma loro hanno avuto più determinazione e lucidità nel supplementare. Purtroppo è una sconfitta che pesa nel morale e nella classifica. Due stop consecutivi in casa sono duri da digerire. La partecipazione alle finali di Coppa Italia è ancora aperta, ma guai a perdere altro terreno», chiude così il giovane capitano dell’Acqua Vitasnella.

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