Da Bergamo all'Eurocamera, serve un salario minimo contro l'iniquità

STRASBURGO -  "La parola unione dovrebbe voler dire che tutti hanno gli stessi diritti e la stessa qualità di vita invece purtroppo non è così. Nell'Unione europea c'è ancora molta iniquità, questo è un tema che mi fa riflettere molto". Così Mara Caccavallo, 26 anni, assicuratrice della provincia di Bergamo e una degli italiani selezionati per far parte dei 200 cittadini che compongono il quarto panel della Conferenza sul futuro dell'Europa in corso questo fine settimana negli uffici del Parlamento europeo a Strasburgo.

"L'Ue dovrebbe stanziare molti più fondi per le le parti dell'Europa più in difficoltà e dovrebbe garantire un minimo salariale e degli stipendi più equi per una qualità di vita più giusta per tutti", ha aggiunto Caccavallo. Per la giovane assicuratrice la partecipazione all'evento è "un'esperienza unica" perché quello in corso "è un progetto veramente unico. Siamo tantissime persone provenienti da tutta Europa ed è molto interessante entrare in contatto con i punti di vista degli altri".

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