Tremonti/ Ministri alla 'guerra preventiva':Anche noi in comitato

Tremonti/ Ministri alla 'guerra preventiva':Anche noi in comitato Berlusconi fa giro telefonate:"Basta scontri, fanno perdere voti"

Roma, 28 ott. (Apcom) - Ieri un po' maliziosamente ci si limitava a ironizzare con frasi tipo "un comitato non si nega a nessuno". Oggi, però, su quella cabina di regia economica creata di sana pianta nel Pdl per cercare di chiudere il 'caso Tremonti' cominciano a puntarsi i riflettori di quella parte di maggioranza e governo che negli ultimi mesi ha covato irritazione nei confronti del ministro dell'Economia. Perché sarà pure 'virtuale', come dice qualcuno, ma a volte l'importanza di un organismo dipende da chi è fuori piuttosto che da chi è dentro.Durante il Consiglio dei ministri che si è tenuto questa mattina senza il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ancora bloccato ad Arcore causa scarlattina, si è fatto buon viso a cattivo gioco e l'argomento non è stato affatto affrontato.Per ora la composizione resta un ectoplasma, ma tra i ministri è già cominciata quella che suona come una 'guerra preventiva'. Non è un caso se proprio il responsabile dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, si dica sicuro che "ci saranno tutti i ministri competenti". Lo stesso Ignazio La Russa, che insieme agli altri coordinatori del Pdl ha condotto la mediazione che ieri ad Arcore ha portato all'armistizio tra il premier e Tremonti, osserva che la presenza dei ministri economici non è "nè obbligatoria, né vietata" ma "certo, quelli che si occupanodi materie economiche hanno un titolo in più per esserci". Malumori sarebbero stati espressi anche dal ministro dell'ambiente Stefania Prestigiacomo, mentre quello degli Affari Regionali Raffaele Fitto ha scelto la strada del 'disinteresse' sia nei confronti di Tremonti che della sua cabina di regia.Dalle parti del responsabile di via XX settembre, però, la faccenda la raccontano in maniera tutta diversa. Tremonti, viene spiegato, avrebbe ottenuto dal premier "autonomia" sulla gestione del Comitato. E l'idea del ministro sarebbe quella di un nucleo piuttosto ristretto.Chiuso ad Arcore, il presidente del Consiglio, sperava di essere riuscito con la pax siglata ieri ad accantonare la vicenda. Altre sono le sue priorità e i sondaggi dicono chiaramente che gli elettori 'puniscono' gli scontri. Per questo oggi Berlusconi si è speso in un giro di telefonate per invitare i più irrequieti a cercare di evitare nuovi bracci di ferro e a cercare di dare una rinnovata immagine di compattezza dell'esecutivo. Quanto l'esortazione avrà effetto è però da vedere. "Per come la vedo io - spiega un ministro - la questione non è risolta, è solo rimandata".

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