Insegnanti non vaccinati a Cantù
Doppia cifra, ma è sotto controllo

Due prof dell’Istituto comprensivo 1 e cinque del 3 a rischio sospensione Superiori: un solo docente non è in regola al liceo Melotti e «meno di dieci» al Fermi e al Sant’Elia

O vaccinati contro il Covid o a casa senza stipendio. E’ entrato in vigore mercoledì l’obbligo per il personale della scuola di essere in possesso del Green pass rafforzato, pena la sospensione dal lavoro, col timore che questo mettesse in crisi la didattica. Ma in realtà il bilancio nelle scuole cittadine parla di numeri contenuti di personale senza vaccinazione, da un minimo di una sola persona a un massimo di meno di una decina.

Anche se decidessero di non regolarizzare la propria posizione, costringendo gli istituti a ricorrere a dei supplenti, la situazione dovrebbe essere gestibile. Almeno, questa la speranza dei dirigenti. All’istituto comprensivo 1, spiega Sonia Peverelli, sono solamente due le persone senza Green pass rafforzato, «alle quali è stata inoltrata la comunicazione ad adempiere». Altre due persone, invece, sono a casa in congedo da marzo. Situazione tutto sommato sotto controllo? «Speriamo – replica cauta – non mi esprimo»

Se dall’istituto comprensivo 2 non è stato possibile raccogliere ieri il commento del preside Gian Maria Rovelli, al 3 il conto si ferma a cinque persone.

«Ho provveduto alla notifica – conferma la dirigente Giovanna Ugga – qualcuno aveva l’esenzione già pronta, qualcuno no. Vedremo». Hanno cinque giorni per comunicare l’avvenuta prenotazione almeno della prima dose, altrimenti saranno sospesi. «La scelta del giorno per la partenza non è stata troppo oculata – prosegue – perché al termine dei cinque giorni si arriva al 19, quindi sarebbe difficile gestire un’eventuale sostituzione a tre giorni dall’inizio delle vacanze natalizie». La situazione, continua «non ci crea grossi disagi al momento. Temo, però, che alla lunga possa accadere, se ci saranno ricorsi. Non contro la scuola, ovviamente, che applica solamente la normativa».

La dirigente del liceo Enrico Fermi, Erminia Colombo, in effetti considera già la questione rimandata a dopo le feste: «Qui siamo abbondantemente sotto la decina di persone – dice – quindi credo in linea con le percentuali nelle altre scuole. Ho inoltrato la mia richiesta relativa all’obbligo vaccinale, hanno cinque giorni di tempo, quindi arriveremo a ridosso delle vacanze natalizie. Sono pochi, senza dubbio, non ci mettono in crisi. Ma non posso essere così serena e tranquilla».

Nel momento in cui il dirigente scolastico rilevi che un lavoratore non sia vaccinato è tenuto a invitarlo a produrre, entro cinque giorni, la presentazione della richiesta di vaccinazione, «da eseguirsi in un termine non superiore ai venti giorni». Un passaggio, comunque, poco piacevole, ammette Anna Proserpio del liceo artistico Fausto Melotti: «Per quanto ci riguarda abbiamo due persone, attualmente in malattia, su 150 tra personale docente e non. Io rispetto la libertà di tutti e posso comprendere che chi non si è vaccinato abbia una propria posizione, ma se c’è un’indicazione molto chiara a livello normativo dobbiamo farla rispettare. C’è Natale di mezzo, potrebbero anche cambiare idea».

Al Sant’Elia, invece, si resta ben sotto la decina: «Il primo giorno di introduzione dell’obbligo è stato tranquillo – dice il dirigente Lucio Benincasa – la procedura è molto chiara. Ora vedremo come procederanno, in ogni caso i numeri si contano praticamente sulle dita di una mano. Non sconvolgono l’attività della scuola».

Silvia Cattaneo

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