Palazzetto, Cantù decide a settembre
E spunta un possibile partner

La Pallacanestro sta ancora valutando se imbarcarsi o no nel terzo progetto. Intanto c’è chi sarebbe interessato alla costruzione: «Situazione molto fluida, siamo cauti»

Cautela. Senza escludere niente: ad oggi, le probabilità di realizzare un nuovo palazzetto dello sport, oppure di non farne più nulla, sarebbero esattamente le stesse. Per ora, la Pallacanestro Cantù preferisce rinviare di un paio di mesi le proprie valutazioni.

È possibile quindi che a settembre arriverà una decisione. Intanto, come si afferma dalla stessa società, gli interessamenti non mancano. Tant’è che qualcuno si è fatto avanti per capirne di più su eventuali collaborazioni.

Nei mesi scorsi era emersa dal Comune la possibilità di un terzo cantiere, dopo quelli falliti del Palababele e della Turra, affidato in sostanza ai diretti interessati: la Pallacanestro Cantù.

In via Papa Giovanni XXIII, sul campo da calcio in sabbia del centro sportivo del Comune. O, non si esclude, nemmeno nell’area sinora sfortunata di corso Europa. Dove una volta concluso l’iter giudiziario che vede contrapposti Turra e Comune, si potrebbe pensare di far entrare di nuovo le ruspe.

Davvero presto immaginarsi però simili scenari. «Direi che ci rimandiamo a tutti a settembre - l’esordio di Luca Orthmann, amministratore delegato della Pallacanestro Cantù - al di là della battuta, stiamo continuando il nostro lavoro di verifica, studio e analisi, dal piano economico a quello progettuale».

Potrebbero esserci anche possibili partner. «La situazione è molto dinamica e fluida - conclude - abbiamo avuto, come effetto di un probabile rimbalzo causato dai media, anche qualche interessamento dall’esterno. Ma per ora è molto prematuro dire altro. Non si esclude comunque nulla: ad oggi, per il palazzetto, siamo a 50 e 50». Sì o no.

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