«Troppe tasse e pochi risultati»
Scontro sul bilancio di Mariano

L’opposizione: «Con oltre 11 milioni di entrate il municipio rimane in affanno». L’assessore Tagliabue: «Grazie ai tagli abbiamo ridotto di un quarto il debito pro capite»

Scontro frontale tra maggioranza e opposizione sull’approvazione del bilancio consuntivo di Mariano, soprattutto sul rendiconto di quanto entrato e speso dal Comune nel corso del 2017. Una divergenza comprensibile essendo il bilancio non solo un documento contabile, ma la sintesi stessa del pensiero e delle priorità politiche di chi governa.

Un lavoro «che dimostra come le risorse a disposizione siano state utilizzate in modo efficiente per la realizzazione dei programmi» per l’assessore al Bilancio, Elena Tagliabue. La quale sottolinea come sia «diminuita non solo la spesa “rigida” cioè del personale, grazie al processo ri-organizzativo interno al municipio, con l’eliminazione della figura del dirigente, ma anche il costo da indebitamento portando il debito pro capite da 553 euro nel 2014 a 414 euro nel 2017, una riduzione del 25%».

Per le opposizioni, invece, il documento attesta la totale mancanza di idee e di opere realistiche a favore della città. E a tenere i toni alti nella sala consiliare di piazzale Teodoro Manlio, lo scorso lunedì, è stata la Lega. «Le tasse continuano a essere oltre gli 11 milioni di euro - tuona il capogruppo Giovanni Alberti - malgrado questo, però, abbiamo risultati negativi». Per il Carroccio, insomma, si sono persi o peggiorati servizi dedicati ai cittadini.

Sulla scia dall’intervento c’è Forza Italia con il capogruppo Andrea Ballabio che «non vede azioni politiche in questo bilancio» così come il Movimento Cinque Stelle «non trova la presenza di obiettivi strategici per la città, è un bilancio scontato» chiosa Carmen Colomo.

La maggioranza fa quadrato: «Questa amministrazione lascerà i conti in ordine a fine mandato» dice il capogruppo del Pd Giuseppe Redaelli. Per l’assessore Tagliabue, invece, «l’opposizione ha strumentalizzato i numeri. Le tasse non sono 11 milioni di euro: abbiamo spiegato più volte che in questo dato rientrano anche i trasferimento dello Stato, negli anni passati contabilizzati in modo diverso» mentre «il risultato di esercizio in perdita deriva per oltre metà da un riordino del bilancio che ha permesso di finanziare nuove opere pubbliche con vecchi mutui in corso».

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