«Via angioletti, fiori e lumini»
Montesolaro: polemica
sulla tomba di Arianna

Rimossi dai vigili. La sorella: «Crudeltà, mamma è stata male». Il sindaco: «Dispiaciutissimo io per primo, ma sapevano che nelle parti comuni è vietato»

Oggi, un anno fa esatto, Arianna Maria Moscatelli si era dovuta sfilare per sempre dall’abbraccio della sua famiglia a 13 anni appena. E domani, in sua memoria, verrà inaugurato un parco giochi inclusivo al centro sportivo Mamete di Cascina Amata.

Ma non è per il ricordo del suo addio che in queste ore i genitori e le sorelle sono addolorati. Lo sono perché ieri, andando a rendere omaggio sulla sua tomba, non hanno più trovato i fiori e gli angioletti che avevano sistemato lì davanti.

Il Comune già da luglio aveva comunicato l’intenzione di far rispettare l’applicazione del regolamento di polizia mortuaria, in base al quale il responsabile dell’ufficio tecnico può disporre la rimozione di «oggetti impropri, non consoni al decoro di un’area cimiteriale e posizionati su aree comuni».

Un rigore che la famiglia Moscatelli ritiene brutale, anche per la sfortunata tempistica con cui è stato attuato.

Disabile dalla nascita

Arianna era nata con gravissimi problemi di salute con i quali ha combattuto per tutta la vita. Il padre Franco si è impegnato in prima persona, in questi anni, per reclamare con ostinazione i diritti dei disabili, e la mamma e le sorelle Serena e Gloria le sono sempre state accanto, non solo dandole la forza forza ma considerando lei la grande forza che li muoveva tutti.

Un anno fa è stata sottoposta a Trieste a una lunga operazione alla colonna vertebrale, ma nonostante il buon esito dell’intervento un improvviso e repentino peggioramento delle sue condizioni l’aveva portata, dopo due giorni, alla morte. I Moscatelli vivono a Figino, nella parte del paese che da sempre gravita su Montesolaro, per questo la piccola è stata sepolta nel camposanto della frazione carimatese, in un colombaro provvisorio perché non c’erano posti a terra disponili. «In luglio – racconta la sorella Serena – è stata emessa un’ordinanza che impone la rimozione degli oggetti indecorosi. Sulla tomba di Arianna non c’è nulla di indecoroso, solo tre angioletti e un lumino, non possiamo lasciarla senza luce. E qualche fiore».

La sorella Serena: «Niente di indecoroso»

Dopo l’estate è stato affisso un secondo avviso, che avvisava che il 27 settembre eventuali oggetti impropri e non consoni sarebbero stati rimossi e custoditi negli uffici comunali per poi essere restituiti ai proprietari. «In questo caso – prosegue Serena – abbiamo trovato l’ordinanza sulla tomba, dove c’era l’angioletto. Ma noi di indecoroso non abbiamo proprio niente». Ieri angioletti e vasi di fiori sono stati effettivamente portati via.

«Che crudeltà – prosegue amareggiata la sorella – non c’era più niente. E domani (oggi per chi legge) sarà trascorso un anno dalla sua morte. Mia madre si è sentita male quando ha visto quello che era successo. E quello che dispiace è che hanno rimosso gli oggetti esclusivamente dalla sua tomba. Domenica a Cascina Amata inaugureranno un parco giochi inclusivo dedicato ad Arianna, perché a Cantù era stata accolta. A Montesolaro, invece, non l’avevano nemmeno chiamata per la comunione. Ed è morta senza essere riuscita a riceverla».

Le parole del sindaco

Il sindaco Roberto Allevi conferma quanto accaduto: «Mi dispiace moltissimo per quanto sta vivendo la famiglia, e non sapevamo della ricorrenza. Però non si è trattato di un atto nei loro confronti, abbiamo avvisato tutti i cittadini della necessità di rispettare il regolamento di polizia mortuaria in vigore, secondo il quale quello davanti alle tombe non è uno spazio del cittadino, è un luogo pubblico sul quale si applica il regolamento sulle aree comuni. Abbiamo atteso fino a settembre e poi un altro mese, e altri cittadini si sono adeguati. Mi rendo conto che sia una situazione poco piacevole, ma sapevano che avremmo agito in questo modo».

Silvia Cattaneo

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