Ebbene, chi ha avuto la fortuna di incontrarla in quegli anni in convento - e sappiamo che ci sono parecchie persone che hanno avuto questa fortuna - non potrà certo scordare la serenità e la pace che regnava nel suo cuore. Era un' immagine di freschezza e di bellezza; chi entrava in rapporto con lei assaporava questa sensazione e metteva da parte le angosce, le afflizioni e i nervosismi di tutti i giorni. E questa enorme forza nasceva dal suo totale ed incondizionato sì detto al Signore, perché la vita le aveva messo davanti dolore, sofferenza e disperazione e lei era stata capace di restituirle e di restituire a tutti noi amore, consolazione e conforto.
Ripercorrendo questa giornata, alla luce di tutto ciò, mi viene in mente il Salmo 133: “Ecco quanto è bello e quanto è soave che i fratelli abitino insieme! È come rugiada del monte Hermon che scende »sui monti di Sion. Là il Signore ha disposto la sua benedizione e la vita in eterno” e come è stato definito da Gianfranco Ravasi «un bocciolo di rosa si apre lentamente nell' alba e sui petali si depongono le stille della rugiada: è, questa, un'immagine estiva di freschezza e di bellezza».
E' questa l'immagine migliore per trasmettere quel messaggio di cui scrivevo sopra: al di là delle polemiche politiche di oggi, al di là delle indagini e della giustizia ancora latitante, come amava sempre ricordare la mia cara zia citando Manzoni: «Il Signore non turba mai la gioia dei suoi cari se non per procurarne loro una più grande e certa!». Credo che questo sia il discorso più prorompente e denso di speranza per la ricorrenza del trentennale.
Daniele Barzaghi
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