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Venerdì 10 Luglio 2009
L’appello di due generazioni:
«Più tavoli nei parchi pubblici»
La campagna lanciata su facebook dai giovani ha trovato sostegno tra gli anziani
Queste le ragioni che hanno indotto un 25enne neolaureato in design dei servizi, Guido Rovi, a fondare un gruppo su Facebook per sostenere e diffondere la propria idea, tesa a valorizzare i giardinetti comaschi come punti di ritrovo non soltanto per mamme e bambini, ma per persone di ogni età. Una proposta che ha raccolto tante, e per lo più entusiastiche, adesioni: 256 in soli sette giorni. La maggior parte di giovani, ovviamente. Ma l’iniziativa ha presto trovato consensi anche al di fuori della realtà virtuale, in particolare tra gli anziani, che magari non usano Internet (non tutti: alcuni sono navigatori provetti) però sono habitué dei pochi tavoli già presenti nei parchi della città. E ne vorrebbero di più, e con qualche comfort: all’ombra di un bell’albero, ad esempio, in questi giorni di sole.
«Tra il mio peregrinare per la città ho notato che via Anzani è l’unico punto in cui i giardini hanno due tavoli - racconta Rovi -. Ci sono degli anziani che si trovano lì ogni giorno e da anni reclamano in Comune, per avere più spazio e perché venga rimpiazzato un albero che li proteggeva dal sole, ma nessuno gli dà ascolto. Questo è un bisogno che è sentito anche dai giovani. Il trovarsi per giocare a carte, ma anche per mangiare una pizza o appoggiare le cose in quella che non necessariamente è un’area pic-nic per turisti». Nei giorni scorsi, Guido e i suoi amici si sono dati come punto di ritrovo proprio i tavoli dei giardinetti di via Anzani. «Il confronto generazionale è stato molto interessante», riferisce. «Il tavolo - continua - è un oggetto basilare della civiltà. Diciamo che per fare il tavolo ci vuole il legno, ma il tavolo fa molto di più: fa discussione, dialogo, scambio di informazioni. Un facebook più analogico, ma che funziona sempre».
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