La falsa infermiera e la finta suora
Così svuotano le case degli anziani

La Prefettura distribuisce 15mila opuscoli per difendersi dalle truffe - Già 90 i casi denunciati da inizio anno. Il prefetto Corda: «Attenzione e prudenza indispensabili»

Ci sono le finte suore con la scusa della benedizione della casa, la falsa infermiera, il postino cui serve una firma sulla raccomandata, l’incidente fuori dal supermercato e gli operai dell’Enel, arrivati apposta per installare un nuovo apparecchio. Accanto ad alcuni “grandi classici”, diventano sempre più creativi i tentativi di truffa ai danni degli anziani.

Da inizio anno, sono già 90 in provincia le denunce alle forze dell’ordine lariane. Nel 2015 erano state 200: numeri in crescita, che raccontano solo in parte un fenomeno diffuso e odioso, spesso non segnalato per vergogna o timore (difficile, quindi, capire i numeri reali), che colpisce una parte della popolazione, circa 200mila persone sul territorio, più esposta e forse fragile.

Per prevenire e aiutare le vittime di questi episodi, la Prefettura di Como ha lanciato una capillare campagna informativa con la diffusione attraverso gli ambulatori medici e le farmacie di un opuscolo contenente un vademecum in pillole, gli esempi di truffe più ricorrenti e alcuni consigli utili. Gli opuscoli stampati sono 15 mila; la prefettura, inoltre, provvederà a mandare una circolare con il file in ogni comune.

«La tematica - ha spiegato il prefetto Bruno Corda - oltre a essere criminale, ha un’enorme valenza sociale. Attenzione, non si tratta di mettere paura alle persone, sarebbe deleterio. Ma l’attenzione e la prudenza sono un’altra indispensabile cosa. Siamo a ridosso dell’estate, il periodo in cui più spesso l’anziano resta a casa da solo e, quindi, ancora più soggetto alle visite».

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