Tre processi contro la baby gang
A fine mese le prime sentenze

Sono sedici i giovani che finiranno davanti ai giudici

Como

Saranno ben tre i “processi” per i sedici presunti componenti della baby gang che, tra la fine della scorsa primavera e il successivo autunno, ha minacciato, picchiato, rapinato, derubato terrorizzato una decina di ragazzini comaschi.

La moltiplicazione dei procedimenti è dovuta alle scelte differenti fatte dagli avvocati difensori dei minorenni che, lo scorso mese di gennaio, vennero raggiunti da una serie di provvedimenti restrittivi eseguiti dai poliziotti della squadra mobile della Questura e dai carabinieri di Como.

In realtà soltanto uno tra i giovanissimi imputati, tra l’altro uno dei principali accusati, ha deciso di chiedere il dibattimento. Comparirà in aula il prossimo 23 maggio - davanti ai giudici del Tribunale dei minori - per l’istruttoria con la convocazione dei vari testimoni, incluse le vittime delle aggressioni.

Una settimana dopo toccherà invece ad altri cinque giovanissimi accusati, per i quali la Procura aveva chiesto il processo con rito immediato. In questo caso gli avvocati difensori hanno acconsentito di acquisire tutti gli atti dell’inchiesta e di procedere, dunque, a un processo decisamente più rapido. Tanto che la sentenza è attesa proprio nello stesso giorno, quindi entro la fine del mese dovremmo avere le prime decisioni dei giudici sui ragazzi accusati di aver fatto parte della baby gang comasca. Infine altri dieci imputati hanno chiesto il rito abbreviato, in udienza preliminare. In questo caso ancora non c’è una data fissata.

Il principale accusato, tra i sedici giovanissimi finiti davanti al giudice, ha collezionato ben 26 differenti capi d’imputazione. Ventisei raid, compiuti in meno di quattro mesi, tra Como, Cernobbio, Montano Lucino in cui è accusato di aver rubato (dieci episodi contestati), di aver rapinato (in 9 occasioni differenti), di aver ricettato (due casi), di resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, di lesioni e di estorsione.

Sono tre baby italiani (di 14 e 15 anni) i principali imputati. A parte il caso appena citato, li altri due hanno collezionato 18 denunce uno e tredici l’altro

Soltanto per uno dei ragazzi denunciati nell’inchiesta il pubblico ministero ha disposto, al termine delle indagini, l’archiviazione delle accuse: si tratta di un minorenne di origini nordafricane il cui avvocato ha dimostrato essere stato assente dall’Italia all’epoca del reato a lui contestato.

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