Cartoline a Renzi per il lungolago
Migliaia di firme anche sulla seconda
(Il video dei Sulutumana)

Successo anche per la seconda cartolina denuncia da spedire al premier Renzi per sbloccare i lavori sul lungolago. Perché Renzi? Perchè solo il governo può farlo nominando un commissario. E Roma chiede un incontro a Como

Guarda il video1

Guarda il video2

Cartoline a Renzi per salvare il lungolago. Se la prima è stata un successo, la seconda (nel giornale di giovedì) lo è stato altrettanto. La cartolina va firmata (se si vuole si può anche scrivere un messaggio) e riconsegnata all’edicolante o portata in redazione. Saremo noi de La Provincia a recapitarle direttamente a Palazzo Chigi.

Perché indirizzarla a Renzi? Semplice. Perché né Comune né Regione sono riusciti finora a far ripartire il cantiere, cosa che potrebbe invece fare il Governo con la nomina di un commissario straordinario. Rivolgersi al sindaco di Como o al presidente della Regione non avrebbe senso, visto che non sono riusciti a sbloccare la vicenda. Per questo ci rivolgiamo al premier: non è una mossa politica, un’accusa o altro. È un passo nella speranza di sbloccare una situazione ferma da anni.

Nel pomeriggio di mercoledì il Comune ha fatto sapere di aver ricevuto una lettera dalla “Struttura di missione contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche”, alle dirette dipendenze della Presidenza del Consiglio. Viene richiesto un incontro per esaminare i problemi relativi al cantiere delle paratie - senza fissare una data e un ordine del giorno specifico - allo stesso Comune, all’Anac e alla Regione. La lettera, positivamente accolta dal sindaco, cita come obiettivo generico la ripresa dei lavori.

E giovedì a Roma si è tenuto un incontro tra il direttore dell’Unità di missione della presidenza del Consiglio Mauro Grassi e i due parlamentari comaschi del Pd Chiara Braga e Mauro Guerra. I deputati, dopo un lungo silenzio e comunque senza dare date e cifre, sono intervenuti sottolineando che si tratta di una possibilità per aiutare a sbloccare una situazione di stallo. Hanno anche voluto evidenziare che il Governo sta seguendo la vicenda delle paratie e definiscono il commissariamento come una «soluzione estrema»

L’idea della protesta civile piace ai comaschi. In piazza Cavour, proprio vicino alla ferita ancora aperta del cantiere, i cittadini intervistati condividevano la campagna, con la speranza di riuscire a smuovere qualcosa. Per loro e, soprattutto, per i figli, le vere vittime innocenti cui è impedita la vista di uno scorcio ormai vivo solo nelle vecchie foto e nei ricordi dei genitori.

© RIPRODUZIONE RISERVATA