Como, solo 26 multe
e i mendicanti restano

Lunedì scade l’ordinanza. Il sindaco: «Nuovo regolamento per rendere stabile il divieto di accattonaggio». Quattro contravvenzioni a un uomo in via Vittorio Emanuele, lui non se ne va

Ventisei multe in quaranta giorni, ma il centro storico di Como è sempre affollato di mendicanti. Al punto che - lo avete letto sul quotidiano in edicola ieri - alcuni commercianti di via Vittorio Emanuele hanno formalmente chiesto un intervento per la presenza «molesta» di uno storico mendicante della via, già raggiunto da quattro contravvenzioni.

Ad analizzarla con l’occhio del frequentatore del centro storico, la situazione che ha spinto l’amministrazione Landriscina a firmare l’ordinanza «contingibile e urgente» che vieta di mendicare «in forma dinamica» e «in forma statica» non sembra cambiata molto rispetto al 15 dicembre scorso. E a pochi giorni dal termine - l’ordinanza scade lunedì prossimo - anche un consigliere di maggioranza come Franco Brenna ha detto in consiglio comunale che «il problema non è risolto».

È il caso di Pasquale, l’uomo - pregiudicato - ormai diventato un volto abituale in via Vittorio Emanuele, dove si piazza con il suo banchetto e i suoi cartelli. Il mendicante italiano è già stato multato quattro volte ma solo negli ultimi due giorni ha evitato di tornare sul “luogo del reato”. Si è però spostato di poco: ieri è stato notato assieme ad altre persone sotto i portici del Coin prima e sotto il Broletto poi.

In attesa di una decisione - che non arriverà certo a breve - da parte del Tar sul ricorso presentato da Civitas contro il contenuto dell’ordinanza, il sindaco Mario Landriscina non ha fatto mistero di avere intenzione di trasformare il divieto da provvisorio a permanente. Lo strumento per farlo sarà la modifica del regolamento della Polizia locale: «In settimana la bozza del testo sarà pronta e verrà discussa con le associazioni - spiega il sindaco - L’obiettivo è fare un passo per non dover più ricorrere a mezzi straordinari. L’ordinanza è stata fatta perché non c’era uno strumento già definito. I mendicanti ci sono ancora? Non mi stupisce, abbiamo voluto dare un segnale ma sapevamo che non sarebbero scomparsi come per magia. Il punto vero è che alcune persone sono sfruttate e altre non vogliono farsi aiutare, dobbiamo lavorare su questi aspetti».

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