Como, tanti giovani si tuffano
davanti ai cartelli di divieto

Dopo la tragedia di pochi giorni fa il divieto viene ovunque ignorato

I cartelli con il divieto di balneazione ci sono e sono ben visibili, ma in molti sono attratti dall’acqua fresca e si tuffano lo stesso nella zona del Tempio Voltiano e del monumento ai Caduti. Il caldo vince quindi sui divieti, sulle multe e sui rischi per la salute. Il Comune aveva collocato i nuovi cartelli nel maggio dello scorso anno nei punti in cui si era riscontrata la maggior affluenza di bagnanti: in prossimità delle scalinate dove il Cosia sfocia nel Lario e in corrispondenza della piccola spiaggia dietro il monumento dedicato al fisico lariano.

Da Palazzo Cernezzi fanno sapere che vengono effettuati controllo da parte della Polizia locale a campione, ma che il numero degli agenti è tale da non poter garantire la continuità di azione o presidi fissi. L’arrivo dei vigili, poi, in qualche caso, crea dei rischi poiché quando ad essere pizzicati in acqua sono i più giovani, questi scappano rischiando di cadere di farsi male. Fatto sta che il problema rimane e dal Comune lanciano un ulteriore appello per invitare tutti a non tuffarsi nel lago nelle zone dove non è consentita la balneazione (in città l’unico punto a prova di tuffo è lo specchio d’acqua davanti al lido di Villa Olmo) per evitare di incorrere in infezioni e in malattie.

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