I lavori al campo Coni
Le società: «Paghiamo
e non possiamo usarlo»

Non sono previsti rimborsi per i disagi «In cento giorni dovrebbe tornare di nuovo agibile». Bando da 330mila euro per rifare il manto e la pista

Lavori al campo Coni, il malumore delle società sfrattate, l’assessore: «Finalmente avrete una pista decorosa».

Rispetto alla tabella di marcia i lavori al campo di Muggiò sono partiti con due mesi e mezzo di ritardo, una dozzina di squadre faranno a meno del centro per circa 15 settimane. In questo lasso di tempo gli sportivi hanno dovuto trovare soluzioni di fortuna, chiedere ospitalità, pagare affitti senza rimborsi sull’abbonamento del campo Coni.

«Ci hanno messo alla porta ad agosto, salvo iniziare i lavori a fine settembre – denuncia per esempio Chiara Veronesi, allenatrice della Pro Quinto – siamo andati a Cantù, ma non c’è posto tutti i giorni, andiamo a Chiasso, ma costa caro. Le piccole realtà sono in difficoltà. Peraltro i soldi dell’abbonamento per il campo Coni comunque il Comune di Como li ha presi, nonostante i lavori in corso. Con il ritardo in più temo che posino il manto della pista già ad autunno inoltrato, il freddo rischia di creare crepe, sono lavori che vanno fatti d’estate».

Grazie ad un bando il Comune per 330mila euro sta per rifare completamente il manto sintetico e il sottofondo della pista d’atletica, l’anello e la pedana per il salto, verranno anche sistemate le altre pedane per il lancio, per il salto con l’asta e per quello in lungo.

Al momento non sono previsti rimborsi per i mesi di chiusura della struttura. «Capisco i malumori per i ritardi, capisco il disagio, ma non credo sia il caso di lamentarsi – risponde l’assessore allo sport di Como Marco Galli – i lavori dovevano iniziare prima, ci dispiace, ora però ci hanno assicurato che in cento giorni sistemeranno tutto. Mi auguro peraltro che riescano a recuperare del tempo, ad accelerare, meteo permettendo. Agli sportivi dico che la pista era davvero degradata e che grazie a questi lavori per i prossimi dieci anni almeno avranno un manto finalmente decoroso».

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