Lucini: «Un colpo duro
Ma credo nella verità»

L’ex sindaco affida a Facebook il suo intervento dopo la condanna per le paratie. «Grazie alle tante persone che hanno voluto manifestarmi la loro vicinanza»

“Voglio ringraziare di cuore le tante persone che in questi giorni hanno voluto manifestarmi la loro vicinanza”. Inizia così l’intervento che l’ex sindaco di Como Mario Lucini ha affidato nella tarda serata di martedì a Facebook per ringraziare tutti quelli che gli sono stati vicini dopo la sentenza di condanna (un anno e mezzo, sospesi) nell’inchiesta sulle paratie.

Ecco il resto dell’intervento

“Ci ho messo un po’ di tempo, lo so, e me ne scuso con voi, ma ho sempre pensato che nei momenti difficili si debba evitare di lasciar guidare i propri pensieri e le proprie parole dalla delusione o, peggio ancora, dalla rabbia. E io sentivo il bisogno di qualche giorno di “decompressione”.

Spesso la vita ci pone davanti prove dolorose e impensate. Mai però avrei immaginato di poter essere un giorno considerato “controparte” dalla Repubblica Italiana, il mio Paese; un Paese che amo e di cui rispetto le Istituzioni.

E’ un colpo duro, difficile da metabolizzare.

Gli ideali, le passioni, i sogni che ti hanno accompagnato nella vita, te li senti morire dentro, ed è davvero brutto.

Ma al di là dell’amarezza, penso che nessuno possa permettersi di lasciar morire i propri ideali, le proprie passioni e i propri sogni. Con umiltà e coraggio vanno rivitalizzati e rinnovati ogni giorno.

Anche perché c’è un’altra cosa in cui ho sempre creduto ed alla quale non intendo rinunciare adesso: l’affermazione della verità.

E anche perché oltre al rispetto per le Istituzioni del mio Paese, che ho sempre avuto e non rinnego ora, penso, anzi sono certo, di dovere rispetto anche a me stesso, al cammino che ho sin qui percorso, alle persone che in questo cammino ho incontrato.

Nella mia vita ho ricevuto molto da molte persone e ho sempre cercato di dare quello che le mie capacità e i miei difetti mi consentivano, con impegno, serietà, correttezza e com-passione.

E so di dover continuare a farlo. Ci sto provando”.

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