«Paratie, quanti errori
da parte dell’accusa»

I legali dell’ex direttore lavori Antonio Viola: «Assoluzione piena»

Como

«Ben 150 persone hanno esaminato la pratica paratie. E io sono lieto che siano state quasi tutte ritenute estranee alle accuse. Ma se si è tenuta fuori la Regione Lombardia da quest’aula e se si è tenuta fuori la Provincia, davvero vogliamo dare la colpa di tutto ad Antonio Viola?». Elia Di Matteo snocciola date, passaggi burocratici, richiami normativi per spiegare al Tribunale - chiamato a giudicare gli imputati accusati di presunti abusi e turbative d’asta nel progetto paratie - che quell’opera «era necessaria perché serviva a eliminare gli effetti delle piene del lago dopo la tragedia in Valtellina» del 1987.

È stato il giorno della difesa dell’ex direttore lavori delle paratie, in Tribunale. L’ex dirigente comunale è accusato di turbativa d’asta e di una serie di presunti abusi per il processo paratie e di corruzione per un esproprio - mai avvenuto - di una fetta di terreno per consentire i lavori di ristrutturazione di una palazzina in via Salita Peltrera.

A parlare Elia ed Elisabetta Di Matteo. Quest’ultima ha attaccato la consulente della Procura: «Forse desideroso di aiutare il pubblico ministero nella sua ipotesi accusatoria ha commesso numerose inesattezze. In questa sede si sono sentite parole in libertà». Anche lei ha sottolineato come ogni passaggio della pratica sia «stata approvata anche dalla Regione».

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