Pestaggi, rapine e aggressioni
Torna l’incubo della baby gang

Dai Portici Plinio al Dadone, sono tre gli episodi sui quali indagano i carabinieri - Il più grave? Le botte a uno studente picchiato dalle parti del Setificio: 21 giorni di prognosi

Due indizi potranno anche essere una coincidenza, ma tre sono una prova. Ed è a questo che stanno lavorando i carabinieri della Compagnia di Como, alle prese con una baby bang che si muove anche (non solo) tra le vie della città.

I fatti degli ultimi giorni lo dimostrano e i racconti delle vittime sono spesso sovrapponibili l’uno all’alto. E’ presto per attribuire tutti i fatti ad uno stesso gruppo di giovanissimi, ma la sensazione che una banda violenta di baby delinquenti sia tornata a scorrazzare per il centro è reale.

L’ultimo episodio in ordine di tempo è quello di lunedì 7 marzo, quando un ragazzo di 17 anni è stato picchiato ed è finito al pronto soccorso, uscendone alla sera con una prognosi di 21 giorni. Il giovane, nell’area dell’ex Dadone, stava rientrando in classe per le lezioni del pomeriggio quando è stato accerchiato da una banda di giovanissimi che voleva vestiti e soldi. La vittima, ferita e sanguinante per un colpo subito a volto con la sospetta frattura del naso, non aveva chiamato subito i carabinieri ma si era rivolto al padre, intervenuto a scuola per portarlo al pronto soccorso. Solo in seguito erano stati interessati anche i militari dell’Arma.

Un secondo episodio, con un nutrito gruppo di ragazzi in azione, è avvenuto sabato pomeriggio (5 marzo) ai Portici Plinio, nei pressi del McDonald. Dinamica identica a quella appena riferita: in quella occasione tuttavia, la vittima – cui erano stati chiesto 40 euro – era riuscita a scappare senza venire rapinata.

Il terzo episodio è quello dell’autobus Asf avvenuto solo il giorno prima, il 4 marzo, alle 16.50 in viale Giulio Cesare. Sulla corsa Sagnino-Lora della Linea 7, un autista domiciliato a Como (32 anni) era intervenuto perché un gruppo numeroso di ragazzini aveva bloccato una porta di sicurezza. Dopo averli rimproverati e sistemato la porta, era stato colpito a sorpresa da uno di loro. Il dipendente di Asf Autolinee nelle prossime ore dovrà essere operato per la frattura alla mandibola. Tre episodi nel giro di appena quattro giorni, tutti in centro città, con modalità simili. I carabinieri sono al lavoro e le verifiche sono iniziate partendo dal giro di conoscenze dei ragazzi aggrediti. Non è al momento escluso, infatti, che tra loro possano conoscersi.

Un secondo passaggio è poi quello di ricostruire nel dettaglio le aggressioni della baby gang, attribuendo tutti gli episodi allo stesso gruppo di giovanissimi. Stando ai racconti dei testimoni dei pestaggi, avvenuti con modalità brutali e spietate, si tratterebbe di un gruppo di ragazzini di età compresa tra i 14 e i 17 anni, composto sia da italiani, sia da stranieri, sia da italiani di seconda generazione. Non è escluso che nella banda, formata da non meno di 15 persone, possano esserci anche dei maggiorenni, anche se queste valutazioni si baserebbero esclusivamente sull’aspetto fisico dei presenti.

C’è infine un altro elemento: quello che vedrebbe il gruppo muoversi spesso in prossimità di stazioni ferroviarie o di fermate di mezzi pubblici. Il che potrebbe far pensare ad una residenza della baby gang – anche come punto di ritrovo - non per forza in centro città.

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