Stadio Sinigaglia, finalmente la svolta
Contratto di 12 anni e via libera ai lavori

L’incontroIeri il tavolo con istituzioni, società e tifosi su concessione dell’impianto e nuovo terreno di gioco - Smussati gli angoli, domani i documenti in giunta

Una svolta storica, in un pomeriggio che non aveva nulla di formale e decisivo. Ma di sostanziale sì. Di fronte a un gruppo di tifosi arrivati a fare da garanti o da arbitri, vedete voi, il Comune di Como e il Calcio Como si sono stretti la mano, hanno smussato gli angoli (i famosi “cavilli” di cui aveva parlato il sindaco Landriscina lunedì scorso), e sono giunti a un accordo per la concessione dello stadio nella misura temporale di 12 anni e al via libera per la posa del campo sintetico. Svolta in due direzioni. Primo: la concessione a 12 anni rappresenta, da una parte, una situazione nuova nel rapporto tra il Comune e la società sportiva, abituati ad andare avanti a rinnovi difficoltosi di anno in anno, e dall’altra una mossa concreta sull’eventualità di una permanenza lunga della società indonesiano-americana sul territorio.

Dodici anni, significa avere le mani libere per poter pensare a una rivisitazione dell’impianto, per progettare e pensare a un impianto che non sia un rudere. Secondo: una svolta di tipo tecnico, che interessa di più ai tifosi e meno ai cittadini, con l’abbandono del campo in materiale naturale, e l’imbocco di una via più moderna e funzionale, che permetterà alla squadra di allenarsi sempre allo stadio. Così vengono cancellati peraltro anni di storia in cui quello del Sinigaglia era il prato più bello d’Italia, ma cancellati forse a ragione viste le condizioni del campo delle ultime stagioni. I documenti verranno portati in giunta domani per la firma. Seguirà poi la firma del Como, non prima del parere della soprintendenza che però, udite udite, stavolta sembra non rappresentare uno spauracchio, anche se il progetto del sintetico comporta una leggera modifica agli spazi “solidi”. Tempi? Se tutto andrà bene, inizio dei lavori entro il 15 agosto (la squadra parte per il ritiro di Arona il 9), circa 45 i giorni necessari al netto di intoppi e temporali estivi, prevedibile che il Como chieda di giocare fuori casa la prima partita del 27 settembre e avere il campo pronto per il 4 ottobre.

© RIPRODUZIONE RISERVATA