Turisti, poche guide
parlano russo o cinese
«Dilagano gli abusivi»

La denuncia delle associazioni attive in città: «Un fenomeno in crescita, si fanno pagare in nero». Quelle “ufficiali” sono 122 ma conoscono poche lingue

Sempre più visitatori a Como, sempre più guide turistiche abusive. La denuncia arriva dalle guide abilitate, ma anche dalla commissione accoglienza del Duomo.

Il fenomeno è ormai tanto esteso che ha reso i veri esperti una minoranza. Vero è che sul nostro territorio le guide turistiche ufficiali, stando agli elenchi della Provincia, sono 122, e tra queste nessuna parla il cinese, una soltanto il giapponese, una l’olandese, quattro il russo e cinque il portoghese. Vincono l’inglese, il francese e il tedesco.

«Noi abbiamo studiato, abbiamo sostenuto un difficile esame, siamo iscritti a un albo, rilasciamo una fattura – spiega Roberta Caprani, referente della più grande associazione di guide a Como – In teoria per legge le guide extracomunitarie, pur riconosciute nei loro paesi, qui non dovrebbero poter lavorare». «L’abusivismo cresce ogni anno - dice Chiara Mannino, guida dell’associazione Mondo turistico - si fanno pagare meno, magari in nero, davanti al Tempio e al Duomo, o sul lago. Rubano una fetta molto importante di clienti». Un tempo era la Provincia attraverso il Cfp a fare gli esami per abilitare le guide, ma la scuola di Monte Olimpino riferisce che da anni il capitolo è fermo.

Il fenomeno dell’abusivismo potrebbe essere sospinto anche dalle limitate conoscenze linguistiche delle guide “ufficiali”. Per esempio, per la lingua olandese in tutto il Comasco c’è soltanto una guida, anche se i Paesi Bassi sono il terzo paese per provenienza nella classifica stilata dalla Camera di Commercio. Solo una guida a Como contro 185mila arrivi dall’Olanda. «È vero, ma i fiamminghi vanno in campeggio e fanno trekking – spiega Bryan Subinaghi, l’unica guida comasca che parla l’olandese – è un turismo individuale, non da gruppo organizzato. In generale l’abusivismo tra le guide ha raggiunto numeri ingiustificabili, mancano i controlli dei vigili e della polizia, per noi è frustrante. Distinguerci non è così difficile, abbiamo un cartellino, esibiamo un patentino». Per le guide abusive però non è impossibile passare inosservate.

Il fiammingo sarà poco richiesto, ma a Como c’è una sola guida anche per il giapponese. «Ciò nonostante io lavoro pochissimo – dice Sachiko Kato – ho preso l’abilitazione per Como, Bergamo e Milano, ho il patentino anche per il Giappone, ma non mi chiama nessuno». Per i cinesi, 13mila presenze tra gennaio e settembre 2016, non ci sono guide, per i russi solo 4 a fronte di 28mila visite nello stesso periodo, per gli svedesi una (22mila visite), per il portoghese le guide sono 5 (solo i brasiliani nel 2016 a Como erano 12mila). Oltre alle guide comasche ci sono anche guide di altre province abilitate a raccontare Como, nel Lecchese per esempio sono cinque, altre sono milanesi. Il prezzo medio a gruppo per assicurarsi una guida è 145 euro lordi per tre ore, 280 euro per sette ore.

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