“Pensiero viola”:
una storia di incontri

La cantante Viola Nocenzi, che ha scelto di vivere a Como, pubblica un libro a quattro mani: «Un seguito inatteso del mio primo disco»

Cantante, autrice, insegnante di canto dalle collaborazioni illustri, Viola Nocenzi ha esordito discograficamente un anno fa, con un album che porta il suo nome di battesimo e che ha mietuto consensi ben oltre le aspettative dell’artista romana che, da tempo, vive sul lago di Como. E che ora si ritrova coautrice di un libro realizzato a quattro mani con il giornalista Leonardo Lodato, responsabile delle pagine culturali del quotidiano “La Sicilia”. “Pensiero Viola” è stato pubblicato da pochi giorni da Compagnia Nuove Indye e per i fan della figlia di Vittorio Nocenzi, il fondatore del Banco del Mutuo Soccorso, è già un caso letterario. Ma, attenzione, non si tratta, come spesso accade, di una biografia, ma di un progetto più complesso e anche originale. «Non avrei mai pensato che dai nostri colloqui sarebbe potuto nascere un libro come questo», commenta Viola.

Una volta c’era il romanzo epistolare.

Questo, per certi versi, riprende quell’antica tradizione, anche se con i sistemi di comunicazione moderni: le e-mail, WhatsApp, tutto quello che oggi consente a due persone a distanza di parlarsi e di conoscersi.

Iniziamo dal principio.

Un anno fa è uscito “Viola”, il mio disco, che ha ricevuto recensioni lusinghiere e ha mosso molte pedine a livello mediatico. Leonardo mi ha intervistata durante la promozione dell’album e da lì è nata un’amicizia che è proseguita oltre gli impegni professionali di entrambi. A un certo punto ha avuto l’idea di scrivere un libro su di me, partendo dai nostri scambi.

Scambi senza filtri, perché non c’era l’intenzione di renderli pubblici.

Esatto. Ne è nato un racconto a due voci. Dalla mia parte ci sono innanzitutto le vicende di quest’anno dove tutto era fermo per la pandemia mentre attorno a me le cose si muovevano vorticosamente grazie al disco. Quindi racconto storie della mia vita privata, della mia famiglia, delle mie esperienze rispetto ad alcuni artisti. Ad esempio del rapporto che avevo con Franco Battiato, che ci ha lasciati proprio quest’anno e per me è stato un grandissimo dolore, ma anche con Alda Merini, di cui ricorreva il decimo anniversario della scomparsa, con Lucio Dalla, con Morricone, con tanti altri bei nomi della musica che ho avuto modo di incontrare grazie alla mia famiglia, da sempre impegnata in ambito artistico.

Poi c’è l’altra voce.

Sì, e infatti anche Leonardo si racconta, partendo da passioni che abbiamo in comune, sia musicali - i Beatles su tutti - ma non solo: ad esempio entrambi amiamo fotografare il cielo. Poi c’è il legame con la Sicilia, dove lui vive e dove io ho tanti amici: l’autore dei testi del disco, Alessio Pracanica, è siciliano.

C’è spazio anche per Como?

Naturalmente. È una città dove mi sono ritrovata quasi per caso e dove ho deciso di fermarmi. Amo tantissimo il lago e non a caso ho scelto di girare il videoclip di “Viola” proprio di fronte alle sue acque.

Al termine del volume c’è anche una playlist.

Comprende le canzoni che citiamo, ma anche altre che ci siamo scambiati, che ci piacciono e che determinano il mood di tante conversazioni. C’è il Banco di “Non mi rompete”, naturalmente, ma anche il Terzo concerto per pianoforte e orchestra di Rachmaninov eseguito dalla grande Martha Argerich, “Purple rain” di Prince e “Volevo amarti un po’” di Ornella Vanoni, non mancano i Pink Floyd, ma anche i Rockets di Fabrice Quagliotti, un altro artista che, come me, ha scelto Como.

E non si può non citare l’autrice della prefazione.

Pamela Villoresi ci ha fatto un grandissimo regalo. È stato Leonardo a coinvolgerla e così quello che ha scritto non è neppure da intendersi come una semplice introduzione, ma come parte dello scritto stesso.

Nel futuro?

Il futuro ruota proprio attorno a “Pensiero Viola”, perché oltre a essere disponibile in due versioni (con copertina rigida e non), è anche in Kindle tradotto in più lingue, e io non vedo l’ora di ascoltarmi in cinese... Ed è nata anche tutta una linea di prodotti legati al volume, felpe, tazze, perfino scarpe.

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