Lite sulla droga
Pugnalato a morte
per quaranta euro

Cristian Gatto ammette le coltellate. Tutta colpa di un debito per una finta dose di cocaina

Un debito di 40 euro. Per della cocaina venduta che, in realtà, non era affatto sostanza stupefacente.

Questo sarebbe il motivo dell’aggressione costata la vita a Simone Cardullo. Il 32enne di Albavilla, morto ai margini di una tranquilla zona residenziale sulla strada per Monguzzo, conosceva da tempo Cristian Gatto, il ragazzo di 24 anni finito in cella con un’accusa di omicidio volontario. Si erano conosciuti - secondo quanto ricostruito dall’inchiesta lampo dei carabinieri di Cantù e dei colleghi di Lurago d’Erba - per motivi di droga.

Gatto nei giorni scorsi, avrebbe ricevuto dei soldi, pare 40 euro, dal suo “amico” di Albavilla in cambio di confezioni di polvere bianca che tutto era tranne che cocaina. Ed è per questo che - stando, almeno, alla confessione dell’omicida - alle 12.45 di martedì di inizio agosto è suonato il citofono della villetta ai lati di via Valera. A suonare era Cardullo, non soddisfatto, ovviamente, della falsa cocaina. Da qui è nata la lite, conclusa con le coltellate, come ammesso anche da Gatto davanti al pubblico ministero Antonio Nalesso.

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