Arresti per la droga dello stupro
Cadorago, l’indagine è iniziata qui

All’arresto della sorella di Ornella Muti e altre 38 persone si è arrivati dopo il blitz del 2020 nel Comasco. I magistrati romani nell’atto d’accusa: l’educatore comasco acquistò un litro di Gbl e filmò video pedopornografici

I carabinieri che, nel gennaio 2020, si finsero postini per poter mettere le manette ai polsi di Edoardo Bianchi, educatore della casa famiglia per bambini “La valle del Lura” di Cadorago, erano impegnati in un’indagine ben più ampia. Il cui risultato di è avuto ieri, con l’arresto ordinato dal Tribunale di Roma di 39 persone in tutta Italia accusate di aver comprato nel dark web, il volto illegale e nascosto della rete dove viene venduto di tutto dalle armi agli stupefacenti, passando anche da immagini e video pedopornografici, litri e litri di Gbl, meglio conosciuta come la droga dello stupro.

Un’indagine che, nella giornata di ieri, ha portato anche all’esecuzione di un’ordinanza agli arresti domiciliari per Claudia Rivelli, sorella dell’attrice Ornella Muti (quest’ultima assolutamente mai neppure sfiorata dal minimo sospetto nella vicenda), accusata di aver comprato la Gbl («la uso per pulire l’argenteria», si sarebbe difesa) e di averne spedita diversi quantitativi al figlio a Londra.

L’inchiesta inizia nel 2019 quando i carabinieri dei Nas vengono a conoscenza, dalle autorità di altri Paesi europei e non solo, di un ampio giro di cosiddette “nuove sostanze psicoattive”, per lo più droghe sintetiche, vendute soprattutto attraverso il dark web e spedite dall’estero in Italia come normali pacchi postali. Droga spesso fatta passare come shampoo o prodotti di bellezza del tutto innocui, e proveniente da Austria, Canada, Cina, Croazia, Francia, Polonia, Repubblica Ceca, Gran Bretagna ma, soprattutto, Olanda.

L’articolo completo su La Provincia in edicola oggi, 28 ottobre

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