«Il dottor Cazzaniga uccise
anche il paziente di Rovello»

La richiesta del procuratore Nunzia Ciaravolo davanti alla Corte d’Assise d’Appello: «Processo da riaprire»

Il processo deve essere riaperto con l’ascolto in aula di quattro periti e due medici, perché Leonardo Cazzaniga, l’ex vice primario del Pronto Soccorso di Saronno, deve essere condannato in appello anche per un tredicesimo omicidio, quello del paziente Domenico Brasca, 81 anni di Rovello Porro, da cui era stato assolto in primo grado.

Lo ha chiesto il sostituto pg di Milano Nunzia Ciaravolo davanti alla Corte d’Assise d’appello.

Cazzaniga è stato già condannato in primo grado all’ergastolo e a 3 anni di isolamento diurno per avere somministrato farmaci letali a 12 persone. Ovviamente, anche se l’ex primario venisse condannato pure per quella morte, la pena resterebbe l’ergastolo con isolamento diurno.

In primo grado Cazzaniga era stato assolto dalle accuse di omicidio per le morti di due pazienti, Domenico Brasca e Antonino Isgrò, e per quella di Maria Rita Clerici, la madre di Laura Taroni.

La Procura generale, condividendo l’appello della Procura, ha chiesto di riaprire il processo per il caso del decesso di uno dei pazienti. Andrebbero ascoltati, secondo il pg, i quattro periti dell’incidente probatorio (tra cui l’anatomopatologa Cristina Cattaneo) il medico curante del paziente Brasca e un radiologo. Per arrivare alla condanna anche per questo fatto.

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