Nuova Ticosa, il piano
costa 49 milioni
Strade e sosta ai privati

Presentato il progetto di riqualificazione. Lega, Fratelli d’Italia e Insieme favorevoli, zitti i forzisti. Sono contrari Rapinese e Magatti: non serve alla città

Il maxi piano di recupero della ex Ticosa costerà 49 milioni di euro. Il dato, anche se si tratta di una stima, è emerso per la prima volta ieri pomeriggio in commissione Urbanistica, dove l’assessore Marco Butti e il dirigente Giuseppe Ruffo (accompagnato, per gli aspetti viabilistici, da Loris Molteni) hanno presentato ai consiglieri i dettagli.

Le cifre

Sono state diffuse le cifre di massima che prevedono quasi 11 milioni per la costruzione di un autosilo su tre livelli e per la revisione viabilistica (con la traslazione di via Grandi, la realizzazione di una rotatoria all’incrocio con viale Roosevelt, il sovrappasso pedonale e la creazione di una piastra destinata a diventare una grande piazza pubblica). Parcheggi e viabilità sarebbero realizzata direttamente dai privati che avranno poi in cambio la concessione dell’area di sosta per 50 anni. Per il comparto direzionale (che include anche le palazzine da destinare agli uffici di Palazzo Cernezzi, oltre all’archivio e alla sistemazione delle zone ) l’investimento è stimato in 33,6 milioni. Conteggiati anche i 10 milioni per il completamento della bonifica (già avviata). Il piano comprende poi anche un’analisi su altre due aree da mettere eventualmente a reddito per finanziare i lavori: la Stecav (circa 8 milioni di euro per le opere complessive e con un ricavo stimato dalla vendita di 16 milioni) e l’attuale sede comunale verso viale Lecco (la parte “nuova”) con interventi per commerciale, alberghiero e residenze (costo totale opere di 17 milioni e ricavi dalla vendita pari a 40,5 milioni). Butti ha spiegato che il masterplan andrà ora al Mipim (la fiera degli investitori che si terrà a Cannes) è che è stato inserito dalla Regione «come progetto di punta».

In commissione sono arrivate anche le reazioni dei consiglieri, rappresentanti dei diversi partiti. Per la Lega è intervenuto Andrea Valeri: «Questo progetto mi piane e lo analizzeremo come gruppo, ma credo sia giusto intervenire in questo modo». Approvazione è arrivata anche da Sabrina Del Prete (Insieme per Landriscina) e da Alessandra Bartulli (Fratelli d’Italia) che ha evidenziato che «pensare solo a un parcheggio in un’area così grande sarebbe uno spreco». Forza Italia è rimasta in silenzio. Sul fronte delle opposizioni Gabriele Guarisco (Pd) ha valutato positivamente «l’avvio di una discussione, purché si tenga presente che lì c’è un pezzo di futuro della città». Fabio Aleotti (5 Stelle) ha sottolineato che «la città bisogno di progettazione a lungo respiro» e che in Ticosa si realizzi «un polmone verde». Bruno Magatti (Civitas) si è detto «deluso per la visione urbanistica» e ha aggiunto che «il progetto ha degli elementi di positività, ma ci sono molte altre risposte da dare che qui non trovo».

Rapinese il più duro

Il più duro è stato Alessandro Rapinese che ha già depositato la richiesta di referendum. «Sono inquietato - ha detto - che si sia speso del tempo per fare questo progetto che, spero, si fermi qui. Si parla di costruire ciò di cui la città non ha bisogno. Alla città servono parcheggi, non altro».

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