Dalla Brianza a Milano
La cazzuoleria da asporto
sfida sushi e pizza

Ha aperto in via Solari il locale di Matteo Cesana, nipote del Togn di Lurago d’Erba. «Avvio molto positivo, proponiamo una versione “contemporanea” rispetto alla tradizione»

Ha aperto i battenti alcune settimana la prima cazzuoleria di Milano. Ideatore del progetto e titolare del locale è Matteo Cesana, 31 anni, di Lurago d’Erba, giovane imprenditore che ha voluto portare anche nella metropoli il piatto tipico della tradizione brianzola, nonché della sua famiglia, in una versione moderna.

La famiglia di Cesana gestisce infatti lo storico ristorante Capanna di Lurago d’Erba che ha fatto della “Cassoeula del Togn” il suo emblema. Il Togn non è altro che Antonio Cesana, nonno di Matteo, fondatore nel 1945 del ristorante luraghese oltre che autore della ricetta della rinomata cassoeula che ancora oggi si mantiene tale ed è stata tramandata da padre in figlio e poi ai nipoti.

Nuovo slancio

«L’idea di valorizzare e dare un nuovo slancio a questo piatto che mi accompagna fin da quando ero bambino si è sviluppata durante i mesi di lockdown, quando tutti eravamo chiusi nelle nostre case - spiega Cesana- Abbiamo così iniziato a trasportare la cassoeula a domicilio in versione sottovuoto, consegnandola non solo nel territorio comasco e lecchese, ma varcando anche la soglia delle province di Monza Brianza e Milano. Un modo nuovo per gustare la pietanza, che permette di conservarla per tempo, preservandone tutte le caratteristiche. Il successo che ha avuto questa iniziativa mi spronato ad aprire proprio nel capoluogo della regione un piccolo locale dedicato esclusivamente al piatto tipico della nostra tradizione. Così, dopo un breve periodo in via Pace, la cazzuoleria, la prima di Milano, ha aperto questo mese definitivamente in via Solari».

Nel menù ovviamente trionfa la cassoeula del Togn con polenta, nella versione media o grande, da asporto e con consegna a domicilio. Resta sempre a disposizione la tipologia sottovuoto che viene consegnata ancora in tutte le province. Ci sono anche alcuni coperti, dove gustare sul posto il proprio piatto, non è però attivo il servizio al tavolo perché il locale nasce proprio come luogo per l’asporto. «L’interesse che il progetto ha ottenuto ci riempie di soddisfazione – prosegue il giovane imprenditore -. Abbiamo voluto portare al di fuori della nostra rete un piatto unico e particolare, facendolo scoprire anche a chi non lo conosceva o lo guardava con diffidenza. A breve partirà anche la vendita on line e i clienti potranno dal sito inoltrare il loro ordine e dal prossimo anno attiveremo anche la spedizione a domicilio della nostra cassoeula cercando di varcare così anche i confini regionali».

Il contenuto

Una sfida che, se almeno all’inizio poteva sembrare azzardata, si sta rivelando vincente. «L’obiettivo era portare questo piatto della tradizione e in generale la cucina tipica brianzola in una versione più smart e contemporanea rispetto a quanto succede nelle “normali” trattorie – commenta Cesana -. Ciò per fare in modo che anche i più giovani possano avvicinarsi a questi sapori e scoprirli, imparando ad apprezzarli. La risposta è stata molto positiva e infatti tra i clienti che in queste prime settimane di apertura si sono affacciati alla porta del locale ci sono molti ragazzi. Questo significa che la nostra storia, che nasce anche dalla cucina, merita di essere non sono mantenuta, ma anche trasmessa alle nuove generazioni».

Senza nonno Togn però il giovane Matteo non avrebbe mai potuto realizzare il suo progetto. «Chissà cosa avrebbe detto vedendo la sua cassoeula modernizzata, a portata di un click – conclude Cesana -. Ciò che è certo è che questo piatto non sarebbe lo stesso senza di lui, sia consumata al ristorante o ordinata con un messaggio Whatsapp».

© RIPRODUZIONE RISERVATA