La Biblioteca di don Ferrante. Un’idea comasca al Fuorisalone

Dall’adattamento di Gerardo Monizza dei Promessi Sposi, è nata l’intuizione di realizzare la “Biblioteca di don Ferrante” , ideata con il designer e architetto Antonio Citterio

La Biblioteca di don Ferrante conteneva forse trecento libri: i più importanti per un intellettuale della sua epoca, il XVII secolo, secondo il racconto del Manzoni.

Dall’adattamento di Gerardo Monizza dei Promessi Sposi, edito da Nodo Libri, è nata l’intuizione di realizzarla davvero, in legno e libri, questa “Biblioteca di don Ferrante” , ideata con il designer e architetto Antonio Citterio. Il progetto, un omaggio al personaggio manzoniano, è stato realizzato dalla Haute Material di Grosio, e nella Design Week milanese è al Fuorisalone in via Tomasi di Lampedusa, Torre dei Gorani a Milano.

Il “mobile” è a scomparti con seduta interna e un leggio, una sorta di “scatola” dell’intellettuale realizzata con cura artigianale in cedro spazzolato e lucidato. Può contenere 300 libri, ovviamente, ma anche di più, che possono rappresentare il sapere dell’intellettuale moderno.

Il mobile è presente in anteprima a Milano, ma è smontabile e può viaggiare: sarà poi in diversi luoghi della Lombardia come musei, biblioteche, scuole e imprese raccogliendo ogni volta i “300 libri” che il pubblico lascerà in dono, destinati a una biblioteca pubblica.

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